Marlene Dietrich, voce ammaliante e sensuale è Lili Marleen

Marlene Dietrich, attrice e cantante tedesca, naturalizzata americana, diva del cinema, del teatro e della moda è considerata una fra le più note icone del mondo cinematografico della prima metà del Novecento.
Un corpo stupendo e il volto di una bellezza senza tempo, sfidando la censura e sentendosi empaticamente vicina ai soldati al fronte durante la seconda guerra mondiale, interpreta con voce ammaliante e sensuale la canzone Lili Marleen e diventa simbolo antinazista e della Resistenza.
Marie Magdalene Dietrich (Marlene Dietrich), figlia di un ufficiale prussiano, Louis Enrich Otto Dietrich, e di Elisabeth Josephine Felsing, nasce a Schöneberg, oggi quartiere di Berlino, il 27 dicembre 1901 e muore a Parigi il 6 maggio 1992, all’età di novant’anni.
Frequenta le scuole di Berlino e Dessau e a quattro anni inizia a studiare il francese, l’inglese, il violino e il pianoforte. Tuttavia, a causa di uno strappo ai legamenti di un dito, è costretta a interrompere lo studio della musica strumentale e si diploma come cantante all’Accademia di Berlino.
Inizia la carriera come ballerina e cantante di cabaret nei teatri. Conosce registi e personalità del cinema, in particolare Rudolf Sieber, che sposa nel 1923 e dal quale avrà una figlia, Maria Elisabeth il 13 dicembre 1924.
Rudolf Sieber (1897-1976) fu l’unico marito di Marlene e, malgrado sapesse delle relazioni extraconiugali della moglie, non divorziò mai da lei.
Marlene si afferma sulla scena internazionale recitando nel film Enigma di Curtis Bernhardt e, soprattutto, ne L’Angelo Azzurro di Josef von Sternberg.
L’attrice sente la necessità di lasciare la Germania quando la Repubblica di Weimer cede all’avvento del partito nazista di Adolf Hitler, cancelliere del Reich dal 1933 e Furer della Germania dal 1934 al 1945.
Scoppia la seconda guerra mondiale e Marlene si impegna sul piano economico e burocratico per aiutare centinaia di ebrei.
Trasferita negli Stati Uniti, giunge a Hollywood il 2 aprile 1930 dove si rifugeranno dopo 1933 alcuni tra i migliori attori, registi e tecnici del cinema tedesco dell’epoca che fuggivano dal nazismo, come Fritz Lang. Dopo sette anni di permanenza negli USA ne ottiene la cittadinanza.
Con gli americani collabora durante la seconda guerra mondiale, intraprendendo varie tournée di intrattenimento per le truppe, per i soldati al fronte, per i quali canta in inglese la canzone tedesca Lili Marleen.
Firma un lungo contratto con la Paramount ottenendo la garanzia di venire diretta per i film successivi sempre da Sternberg, il quale cura per l‘attrice ogni dettaglio, fra cui il colore e il taglio dei capelli.
La Dietrich recita in una serie i film memorabili e viene fotografata solo da Rudolph Maté in quell’immagine di graffiante, ma raffinata sensualità.
Il primo film statunitense è Marocco, girato nell’ottobre 1930, nel quale canta due canzoni, e riceve la candidatura all’Oscar come migliore attrice.
Marocco esce negli Stati Uniti d’America prima de L’angelo azzurro (dicembre 1930) e nel marzo 1931 arriva già nelle sale Disonorata: in pochi mesi, Marlene diventa una star cinematografica mondiale.
Nel film Marocco è famosa la sua performance canora vestita da uomo e il bacio con una donna del pubblico, una scena che resta una delle prime rappresentazioni di un bacio omosessuale della storia del cinema. Per Shanghai Express (1932) viene accuratamente studiato il suo look: vestiti neri che la snelliscono e piume nere di gallo da combattimento. L’anno dopo Sternberg si rifiuta di dirigerla ne Il cantico dei cantici (1933), ma le suggerisce che la regia venga affidata a Rouben Mamoulian,
I film successivi più celebri sono L’imperatrice Caterina (1934), Capriccio spagnolo (1935), l’ultimo film nel quale collabora con Sternberg.
Nel 1934 Marlene arriva a guadagnare 350 000 dollari l’anno, una cifra astronomica che la rende una delle persone più ricche degli Stati Uniti. Sempre nello stesso anno compie un viaggio in Europa e i suoi familiari la seguono: il marito Rudolf, anche se vivono separati da lui e l’affezionata figlia Maria, che rimane accanto alla mamma fino alla sua morte.
Il rapporto con Sternberg finisce nel 1935. L’immagine della diva tedesca resta comunque ancorata quella creata dal regista austriaco naturalizzato statunitense Josef von Sternberg.
Quando le truppe del generale americano Patton entrano finalmente in Germania, rientra anche lei nella sua patria. Dichiaratamente atea e bisessuale, ha molti amanti, famosi cineasti e scrittori, fra cui Hemingway. Pubblica due autobiografie nel 1979 e nel 1984, l’ultima intitolata Marlene D.
Canta e recita affermandosi come un’insolita icona di stile in pantaloni e altre tenute pensate fino a quel momento solo per gli uomini.
Dal 1954, consigliata dal commediografo Noël Coward, l’organizzatore, si esibisce in spettacoli in tutto il mondo in cui canta le canzoni dei suoi film e intrattiene il pubblico con monologhi estemporanei.
Alla fine degli anni Cinquanta la Dietrich interpreta due grandi classici Testimone d’accusa (1957) di Billy Wilder e L’infernale Quinlan (1958) di Orson Welles, e nel 1961 Vincitori e vinti, capolavoro di Stanley Kramer dove recita accanto a Spencer Tracy, Maximillian Schell, Burt Lancaster, Montgomery Clift, Richard Widmark e Judy Garland. Per la sua performance in questo film, la Dietrich vince il David di Donatello Speciale.
E’ la prima donna a farsi assicurare le gambe, con la londinese Lloyd’s, per due milioni di dollari. Salvatore Ferragamo afferma che Marlene è <la donna dalle gambe più belle del mondo>.
Rompe con la famiglia quando scopre che non si è mai opposta al Reich, e anche se non smetterà mai di amare le sue radici sarà solo in punto di morte – avvenuta nel 1992, dopo otto anni passati immobile a letto con la figlia Maria accanto – che chiederà di essere sepolta accanto alla madre nella capitale tedesca, perché “quando sono vicino alla mamma, non mi può accadere nulla”.
Di Judith Maffeis Sala