Il Festival di Cannes 2023 Palma d’Oro ad Anatomie d’une chute di Justine Triet

Il Festival di Cannes 2023 Palma d’Oro ad Anatomie d’une chute di Justine Triet
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Il Festival di Cannes 2023 (Lo Speciale)  sabato 27 maggio 2023 termina. Ci sono le ultime proiezioni, le ultime sfilate sul red carpet, i complimenti, i saluti alle star e la consegna dei premi ufficiali.

La giuria della 76° edizione del Festival di Cannes, presieduta dal regista svedese Ruben Ostlund, ha premiato con la Palma d’Oro Anatomie d’une Chute di Justine Triet. La splendida icona Jane Fonda ha consegnato il premio a Justine Triet.

Ruben Ostlund si è così espresso: <Sul film che ha vinto la visione nel Gran Theatre Lumière insieme al pubblico ci ha confermato che questo tipo di cinema, quello che abbiamo trovato anche in altre opere in competizione, è ciò che cercavamo: un cinema capace di appassionare il pubblico, restare nella memoria, parlare un linguaggio che tutti capiscono>.

Anatomie d’une Chute indaga su un suicidio/omicidio. In un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi vive una famiglia composta da Sandra (Sandra Huller), scrittrice tedesca, il marito anch’egli scrittore, Samuel (Samuel Theis) e il figlio adolescente non vedente Daniel. I due genitori vivono nel senso di colpa per l’incidente capitato al figlio che lo ha reso cieco. Samuel muore in circostanze misteriose, cadendo dal piano più alto del cottage e muore sul colpo. Suicidio o omicidio?

Justine Triet è la terza donna a vincere la Palma d’Oro a Cannes ed ha colto l’occasione per criticare il governo francese per la riforma delle pensioni. <C’è stata una protesta storica – ha detto Justine Triet – una protesta estremamente potente e unanime contro la riforma delle pensioni, che è stata scioccamente negata e repressa>. Il  ministro della Cultura Rima Abdul Malak si è detta “allibita2 dal discorso “ingiusto” della Triet ed ha precisato: < Questo  film non avrebbe mai visto la luce se non fosse stato per il nostro modello francese di finanziamento del cinema, che permette una diversità unica al mondo. Non dimentichiamolo.>

Vincitore del Premio Grand Prix è The zone of interest di Jonathan Glazer. Il film è liberamente tratto dal romanzo La zona di interesse (2014) di Martin Amis. Una famiglia tedesca e altri personaggi trascorrono la propria quotidianità all’interno della cosiddetta area di interesse di circa 25 miglia attorno al campo, volutamente ciechi sull’orrore consumato al di là del muro che li divide.

Il Premio della Giuria è stato assegnato a Les feuilles mortes di Aki Kaurismaki. A consegnarlo l’attore Orlando Bloom.  Incentrato su personaggi del proletariato finlandese, Ansa sta con contratto a zero ore in un supermercato e Holappa con problemi di alcolismo, il film  è una commedia sentimentale contrassegnata da umorismo secco, irritante e disperato. Alma Poysti e Jussi Vatanen interpretano due persone sole che si incontrano per caso e cercano di trovare il loro primo, unico e ultimo amore.

Il Premio per la Regia è stato vinto da Tran Anh Hung per La passion de Dodin Bouffant. Pete Docter, direttore creativo di Pixar Studios ha assegnato il riconoscimento. Titolo originale francese The Pot-au-Feu, è un film drammatico e storico francese ambientato nel 1885 che descrive la storia d’amore tra una cuoca, interpretata da Juliette Binoche, e il buongustaio per cui lavora, il signor Dodin Bouffant impersonato dall’attore Benoit Magimel.

Il Premio per la Miglior sceneggiatura è stato vinto da Sakamoto Yuji per Monster di Kore-Eda Hirokazu. A consegnarlo l’attore John C.Reilly, presidente della giuria Un Certain Regard.

Nel film vengono descritte le dinamiche che scaturiscono emozioni e comportamenti, familiari e istituzionali, fra l’individuo e l’istituzione familiare e scolastica.

Il Premio per la Migliore Interpretazione Maschile a Koji Yakusho per il film Perfect days di Wim Wenders. Glielo consegna l’attore Song Kang-ho, vincitore anch’egli del premio per l’interpretazione maschile nel 2022 per Broker (Les Bonnes Etoiles). Perfect Days racconta la storia di Hirayama (Koji Yakusho), un uomo umile, ma sereno. Lavora come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo, segue un’assidua routine giornaliera che gli permette di coltivare le sue passioni: la musica, i libri, la fotografia e gli alberi. Una serie di incontri svelano qualcosa in più sul suo passato.

Merve Dizdar, interprete del film About dry glasses di Nuri Bildge Ceylan, vince il Premio per la Migliore interpretazione femminile. A consegnare il riconoscimento l’attrice Zar Amir Ebrahimi, vincitrice per l’interpretazione femminile con Les Nuits de Mashhad lo scorso anno. L’attrice è un’insegnante che incontra il protagonista Samet (Deniz Celiloglu), un giovane professore d’arte che sta terminando il suo quarto anno di servizio obbligatorio, in un remoto villaggio dell’Anatolia.

Il Premio della Camera d’Or è stato assegnato alla Miglior Opera Prima. L’attrice Anaïs Demoustier ha consegnato il riconoscimento al film Ben Trong Vo Ken Vang (L’arbre aux papillons d’or) di Thien An Pham presentato alla Quinzaine de cineastes.

L’attrice Stacy Martin e il regista Ildiko Enyedi, Presidente della Giuria Cortometraggi e de La Cinef  hanno assegnato la Palma d’Oro al cortometraggio 27 di Flòra Anna Buda.

Nessun riconoscimento per i film italiani, Rapito di Marco Bellocchio, Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti e La chimera di Alice Rohrwacher.

In chiusura debutta la pellicola d’animazione Pixar Elemental

Di Judith Maffeis Sala

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