Maurizio Costanzo, una grande eredità artistica e morale

Maurizio Costanzo, una grande eredità artistica e morale
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Maurizio Costanzo, giornalista, conduttore tv, autore teatrale e musicale, conduttore radiofonico, sceneggiatore italiano, ideatore del talk show, è morto venerdì 24 febbraio, all’età di 84 anni a Roma , dov’era nato il 28 agosto 1938.

Nel 1970 conduce l’indimenticabile trasmissione radiofonica di grande successo Buon Pomeriggio con Dina Luce.

Il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo, il Maurizio Costanzo Show (in onda dal 1982, sia pure con alcune interruzioni), talk show, registrato al Teatro Parioli di Roma, di cui Costanzo è diventato anche direttore artistico dal 1988 al 2011.

Negli anni, dal Maurizio Costanzo Show – che nel frattempo diventa il “salotto mediatico” più importante e influente della televisione italiana – muovono i loro primi passi nella celebrità televisiva – e non solo – personaggi come Vittorio Sgarbi, attori come Nik Novecento, Valerio Mastandrea e Ricky Memphis, autori satirici e comici come Daniele Luttazzi e Alessandro Bergonzoni, cabarettisti come Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Stefano Nosei e Gioele Dix.

Alcune puntate del Maurizio Costanzo Show erano intitolate Uno contro tutti e veniva invitato un solo ospite, solitamente un politico o uomo di spettacolo, che doveva rispondere alle domande del pubblico, a volte anche provocatorie. Costanzo è stato anche co-ideatore del famosissimo personaggio Fracchia, creato e impersonato da Paolo Villaggio.

Nel maggio del 1993 Maurizio Costanzo scampò ad un attentato mafioso a Roma progettato a causa del suo forte impegno contro Cosa Nostra.

Il primo a dare la notizia della morte di Costanzo è stato Vittorio Sgarbi, storico dell’arte e sottosegretario, apprendendo e dando l’informazione, mentre era collegato con La7 a L’Aria che tira ed ha detto: “E’ terribile, è morto nostro padre, mio padre, tuo padre, l’inventore della nostra tv, quella con tanti ospiti, quella con diverse voci”.

Bruno Vespa ricorda così Maurizio Costanzo: “E’ la persona che ha inventato la seconda serata tv: è stato il primo a importare quel tipo di talk show dagli Stati Uniti, riadattandoli, il primo a far sedere intorno a un tavolo persone diversissime tra loro.”

Moltissimi altri lo ricordano con affetto e gratitudine.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel ribadire il cordoglio per la scomparsa del grande giornalista che, con acume, garbo e professionalità ha attraversato decenni di cultura italiana, ha disposto le esequie solenni.

La Camera Ardente è aperta da sabato 25 febbraio, dalle 10,30 alle 18, nella Sala della Promoteca in Campidoglio. I funerali saranno celebrati lunedì 27 febbraio alle ore 15, nella Chiesa degli Artisti, in piazza del Popolo a Roma e saranno in forma solenne.

Maurizio Costanzo era ricoverato da diversi giorni presso la clinica Paideia di Roma nord, dove si era sottoposto ad un piccolo intervento chirurgico. La moglie Maria De Filippi (l’ultima moglie, che gli è stata accanto per 27 anni e con la quale ha adottato il figlio Gabriele) andava a trovarlo tutti i giorni, mattina e sera. Costanzo aveva seguito il Festival di Sanremo dalla televisione.

Dopo l’intervento chirurgico Costanzo ha subìto degli scompensi che lo hanno portato alla morte.

E’ stato sposato quattro volte, l’ultima con Maria De Filippi. Le sue ex mogli sono Lori Sammartino, Flaminia Morandi e Marta Flavi.

Maurizio Costanzo  era un papà e un nonno. I primi due figli nascono dal matrimonio con Flaminia Morandi, la sua seconda moglie: Camilla nel 1973, la primogenita, oggi sceneggiatrice. Nel 1975, Saverio, oggi regista di cinema e serie tv.

Nel 2004 la decisione, con Maria De Filippi, di adottare Gabriele, che allora aveva 12 anni e oggi lavora insieme alla conduttrice per la società di produzione Fascino. I due figli a loro volta sono diventati genitori e Costanzo diventa anche nonno di quattro nipoti: Brando con la sorella Nina, poi Bernardo e Tito.

Di Judith Maffeis Sala

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