Liz Taylor, singolare bellezza, fortunata carriera

Liz Taylor diventa la più amata e famosa attrice quando interpreta Cleopatra, il film diretto dallo statunitense Joseph L. Mankiewicz nel 1963, prodotto e distribuito dalla 20h Century Fox, film che conquista ben quattro Oscar. Ancora oggi la copia del film restaurata in digitale da Hollywood Classics ottiene gradimento. Senza tempo e unica nel suo genere, è una storia di amori, di battaglie ed eccessi.
Il film ha un budget mastodontico per le sontuose scenografie, la cifra di ventiseimila costumi, 65 dei quali destinati a Liz Taylor, una scenografia monumentale, superiore ai grandi effetti speciali attuali, e un elaboratissimo trucco per la protagonista, in particolare nella sequenza del corteo per l’ingresso trionfale di Cleopatra in Roma. Il film racconta una parte di storia importante.
Avvincente e memorabile il dialogo tra Cleopatra e Marc’Antonio: < Tu ed io proveremo che la morte è meno forte dell’amore, tu ed io faremo della morte un ultimo abbraccio, le tue labbra si poteranno via il mio respiro>.

Dame Elizabeth Rosemond Taylor, nota anche come Liz Taylor, attrice cinematografica inglese con cittadinanza statunitense, (Hampstead (Londra) 27 febbraio 1932 – West Hollywood, 23 marzo 2011), è uno dei miti indiscussi di Hollywood, singolare per i suoi occhi verde-viola, i capelli neri e la carnagione nivea.
Seconda figlia di Francis Lenn Taylor, un commerciante d’arte, e di Sara Viola Warmbrodt, un’ex-attrice, famosa con il nome d’arte di Sara Sothern.
Nel 1939 la sua famiglia dall’Inghilterra si trasferisce in California, per allontanarsi dai pericoli dell’imminente seconda guerra mondiale, e Liz frequenta la scuola a Beverly Hills, poi la University School di Hollywood, e contemporaneamente i corsi per giovani attori istituiti dalla Metro Goldwin Mayer.
Firma un contratto con la Metro (1942-1959) che le permitte di esordire all’età di undici anni, nel film Lassie come home (Torna a casa Lassie!) diretta da F.M. Wilcox. Conquista subito il favore del pubblico per la dolcezza del volto e la storia commovente di una bambina e del suo cane collie. Protagonisti in seguito di Courage of Lassie (Il coraggio di Lassie, 1946).
Il pubblico la rivede nel 1945 nel film National Velvet (Gran Premio), con la regia di Clarence Brown, dove cavalca un purosangue. A sedici anni le vengono imposte parti da grande, come in “Vita col padre” (1947), “Piccole donne” (1949), e Un posto al sole (1951).

Le notevoli capacità di Liz Taylor vengono dimostrate nel periodo professionale più felice, in cui ha cinque candidature all’Oscar e due premi, rispettivamente nel 1961 per Butterfield (1960, Venere in Visone) diretta da Daniel Mann e nel 1967 per Who’s a fraid of Virginia Woolf? (1966, Chi ha paura di Virginia Woolf?) diretta da Mike Nichols. Nel 1980 appare nel giallo Assassinio allo specchio di Guy Hamilton. Nel 1988 recita di nuovo per Franco Zeffirelli in Il giovane Toscanini. L’ultimo ruolo è nel film Flintstones (1994) di Brian Levant.
Oltre che sul grande schermo, Taylor recita in diversi film per la televisione, esordendo nel 1973 con Divorzia lui divorzia lei di Waris Hussein, che è la sua ultima pellicola girata in coppia con Burton.
Anche in amore Liz inizia presto: nel 1950, a 18 anni, sposa Conrad Hilton Jr., figlio del fondatore della catena di hotel Hilton, ma il matrimonio fallisce dopo otto mesi. Non rimane sola, intraprende una relazione con l’attore Michael Wilding, di vent’anni più anziano di lei, che dura cinque anni e nascono due figli: Michael Jr. (1953) e Christopher (1955). A 24 anni, nel 1957, Liz convola a nozze con il produttore Mike Todd, anche lui parecchio più grande di lei (all’epoca aveva 47 anni).
Nasce Elizabeth Frances, ma poco più di un anno dopo Todd rimane vittima di un incidente aereo. Distrutta per la tragica scomparsa di Mike, Liz si rifugia tra le braccia del migliore amico del suo defunto marito, il cantante Eddie Fisher, che però è sposato con Debbie Reynolds.
Burton innamorato di Liz sul set di Cleopatra, divorzia dalla moglie Sybil Williams; rimangono insieme per dieci anni, malgrado i frequenti litigi. I due si sposano due volte, riempiendo i rotocalchi con una storia d’amore entrata nella leggenda.

Il miliardario, l’attore, il produttore, il cantante e persino il politico: il repubblicano John Warner (1927-2021) entra nella sua vita nel 1976. L’unione, che dura fino al 1982, fu pesantemente minata dalle dipendenze di lei (alcolici e medicinali).
I giornalisti di gossip erano all’erta per un nuovo amore dell’attrice. Fortensky – lo sconosciuto carpentiere di vent’anni più giovane di lei che Liz sposa nel 1991 al Neverland Ranch di Michael Jackson – diventa nel giro di qualche mese «il signor Taylor». Inevitabilmente nel 1996 arriva il divorzio, ma l’attrice continua a prendersi cura di lui, soprattutto a livello economico, fino alla morte: lo nomina persino nel testamento (gli lascia 800mila dollari). Liz si sposa otto volte ed ebbe 7 mariti.
Nel 1993, Elizabeth Taylor viene insignita dell’Oscar Premio umanitario Jean Hersholt per la sua lotta contro l’AIDS. Nella sua carriera conquista anche quattro Golden Globe, un premio BAFTA e tre David di Donatello. Nel 1999 l’American Film Institute la inserisce al settimo posto tra le più grandi star della storia del cinema, dietro Katharine Hepburn, Bette Davis, Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Greta Garbo e Marilyn Monroe.
Per cattiva salute Liz è costretta sulla sedia a rotelle, ma nel febbraio 2007 festeggia i 75 anni con un party a Las Vegas. Per problemi alle coronarie è ricoverata in una clinica a Los Angeles. Muore a 79 anni e dopo i funerali viene sepolta presso il Forest Lawn Memorial Park di Los Angeles, California.
Di Judith Maffeis Sala