Orsini ritorna Ivan Karamazov tra disincanto e speranza

Orsini ritorna Ivan Karamazov tra disincanto e speranza
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Umberto Orsini riveste i panni di Ivan Karamazov dei Fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij ed è subito standing ovation. Lo fa al Piccolo Teatro Grassi di Milano dove sarà in scena fino al 16 ottobre.

In molti lo ricorderanno biondo e con piccoli occhiali tondi cinquant’anni fa nello stesso ruolo nello sceneggiato di Sandro Bolchi su Rai1. Ai tempi bellissimo e affascinate inchiodò il pubblico davanti alla televisione soprattutto recitando il monologo della Leggenda del Grande Inquisitore dove Ivan e il fratello Aljioscia discutevano con grande tensione di temi universali come la libertà e l’esistenza di Dio. Cristo che ritorna in Terra e che se Dio non esiste allora tutto è possibile, come essere il mandante dell’omicidio del padre.

Ed ecco che al Grassi Ivan ritorna invecchiato e disilluso, grigio ma vigoroso, lucidissimo, dentro uno spazio oscuro, quasi spettrale dove fa il bilancio e ripensa alle sue riflessioni con tono pacato e forse quasi giustificandosi visto che se Dio non esiste allora e ancora tutto è possibile.

Orsini – Karamazov si confronta con un monologo scritto a quattro mani con Luca Micheletti qui anche regista. Ivan è un personaggio con cui Orsini si identifica e come lui stesso afferma ha sempre fatto parte della sua vita al punto da voler esserne un po’ l’erede dal lontano incontro alla Rai di via Teulada.

Nella stanza polverosa non c’è spazio per quella “bellezza che può salvare il mondo”, citando il Maestro Russo. In Ivan restano disillusione e solitudine. Le sue, sempre citando il Maestro, sono memorie dal sottosuolo, della sua anima colpevole e che si giustifica  attraverso la potenza della disillusione. Una svolta c’è quando, sempre citando Dostoevskij, Ivan conclude “In verità , in verità vi dico: se il chicco di frumento caduto nella terra non muore, resterà solo; ma se muore, allora produrrà gran frutto” e torna la speranza.

Spettacolo da non perdere per riflettere sui grandi temi della vita e per applaudire un gigante del teatro che a 88 anni emoziona e si emoziona e che mantiene lo stupore e la curiosità del bambino.

Le scene sono di Giacomo Andronico e i costumi di Daniele Gelsi. Venerdì alle 17.30, Orsini e Micheletti presentano il libro tratto dallo spettacolo al Chiostro Nina Vinchi.

Recensione di Lucilla Continenza

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