Venezia 79 assegna il Leone d’oro a All the Beauty and the Bloodshed

Venezia 79 premia con il Leone d’oro All the Beauty and the Bloodshed, il documentario della regista statunitense Laura Poitras sulla vita della fotografa e attivista Nan Goldin, in prima linea nella lotta contro la famiglia Sackler, proprietaria della società farmaceutica Purdue Pharma, ritenuta responsabile dell’epidemia di oppioidi negli Stati Uniti.
La 79ma edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è terminata con la cerimonia di premiazione che si è tenuta il 10 Settembre all’interno della Sala Grande del Lido.
La giuria, presieduta da Julianne Moore e composta da Mariano Cohn, Leonardo Di Costanzo, Audrey Diwan, Leila Hatami, Kazuo Ishiguro e Rodrigo Sorogoyen ha visionato ben 23 film in concorso, di cui cinque firmati da registi italiani, per assegnare i premi delle varie categorie.
Per la cerimonia di chiusura della Mostra le note del violoncellista croato Stjepan Hauser hanno accompagnato le immagini di 90 anni di storia della Mostra con una nuova versione di Historia de un amor, canzone composta dal musicista panamense Arturo “Chino” Hassán (1911-1974) nel 1955 in forma di bolero.
I premi sono il prestigioso Leone d’oro attribuito al miglior film, il Leone d’argento – Gran premio della giuria, il Leone d’argento per la miglior regia, le Coppe Volpi al miglior attore e alla migliore attrice, premio per la migliore sceneggiatura, premio speciale della giuria e il riconoscimento Marcello Mastroianni dedicato agli interpreti emergenti.
Luca Guadagnino e il suo Bones & All vince il Leone d’argento per la migliore regia. <È un grande onore questo premio, un ringraziamento molto sentito alla Biennale – ha detto il regista dal palco – Il cinema non conosce geografia e non conosce confini per questo dedico il premio a Jafar Panahi e Mohammad Rasoulof arrestati dal governo iraniano. Viva loro, viva la sovversione e viva il cinema!>
Il premio speciale per la Giuria va al film di Jafar Panahi con Gli orsi non esistono, riconoscimento ritirato dai loro attori. <Panahi non può essere qui con noi e siamo onorati di accettare questo premio per lui – ha detto l’attrice protagonista – Tutti noi ci battiamo per il potere del cinema e siamo qui per Jafar Panahi>. Al premio è seguita una standing ovation in sala.
Migliore attrice è Cate Blanchett per Tár di Todd Field che racconta il percorso di Lydia Tár una rinomata direttrice d’orchestra e compositrice nel mondo internazionale della musica classica, prima donna a ottenere la conduzione della Berlin Orchestra, e omosessuale: verrà accusata di molestie.
Cate Blanchett ha precisato: < Questo film premio appartiene a Todd Field che è stato assente per 16 anni dal grande schermo, sono contenta che tu sia tornato, un grande regista sa dove mettere la macchina da presa e lui sa farlo in ogni secondo.>
Il premio per il miglior attore è stato assegnato a Colin Farrell per il film Gli Spiriti dell’Isola (in sala il 2 febbraio). Collegato da remoto (dalla cucina della sua produttrice) l’attore irlandese a Los Angeles ha detto: <Buonasera grazie mille per questo premio sono eccitato vorrei ringraziare la squadra per questo lavoro eccezionale.> Ha ritirato il premio il regista del film Martin McDonagh che ha vinto anche il premio per la miglior sceneggiatura.
Il premio Marcello Mastroianni, dedicato a un giovane talento, va a Taylor Russell la ventottenne canadese che ha detto: <Voglio ringraziare gli altri attori del film a partire da Timothée Chalamet.>
Il premio di miglior attrice della sezione Orizzonti è andato a Vera Gemma per il film Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel. “Grazie alla giuria e ai miei due splendidi registi – ha detto l’attrice dal palco tra le lacrime – Dedico questo premio ai due uomini più importanti della mia vita: a mio figlio Maximus e al mio bellissimo papà Giuliano Gemma”. Il film – che racconta la storia di una donna che vive all’ombra di un padre famoso ma quando in un incidente automobilistico ferisce un bimbo di otto anni inizia con lui e il padre un’intensa relazione – ha vinto anche il riconoscimento per la miglior regia.
Il Leone del futuro, dedicato all’opera prima, è stato assegnato dalla giuria capitanata dal regista Michelangelo Frammartino e consegnato da Mario Martone per conto della famiglia De Laurentiis a Saint Omer di Alice Diop. La regista francese di origine senegalese ha detto: < Offro questo premio alle mie sorelle di sangue, battaglie e cinema, sono state numerose a sostenermi, ho un pensiero di commozione per gli attori che mi hanno fatto un grande regalo partecipando a questo film. Possiamo dimostrare che il cuore di una donna di colore può raggiungere il mondo e questo è un messaggio politico.>
Il premio di Venezia Classic per il miglior documentario sul cinema è andato a Fragments of Paradise di KD Davison dedicato al regista lituano Jonas Mekas. <Il Leone lo dedico a lui> ha detto la regista dal palco sollevando il suo Leone.
A Siccità di Paolo Virzì (fuori concorso a Venezia 79) e al cast corale dei suoi protagonisti è andato il Premio Francesco Pasinetti 2022 assegnato a Venezia, come tradizione, dal Giornalisti Cinematografici Italiani (Sngci).
Il Premio Fondazione Mimmo Rotella, nato nel 2001 per volontà del grande artista calabrese Mimmo Rotella (Catanzaro 1918 – Milano 2006) è stato assegnato al regista, sceneggiatore e produttore statunitense Oliver Stone, per il suo documentario Nuclear, presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema.
Il Premio Leoncino d’Oro della 79. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia al film TheWhale di Darren Aronofsky con Brenda Fraser nei panni di un professore d’inglese che soffre per la perdita dell’uomo che amava e tenta di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente.
La Giuria Ufficiale delle Giornate degli Autori composta dai giovani europei del progetto 27 Times Cinema capitanata dalla regia Céline Sciamma ha assegnato, nell’ambito della Selezione Ufficiale, il GdA Director’s Award a Lobo e Cão della regista portoghese Cláudia Varejão. Il premio del pubblico è andato a Blue Jean di Georgia Oakley.
Di Judith Maffeis Sala