Le Sorelle Diabolike. Monica Faggiani e Valentina Ferrari al Litta di Milano

Dal 13 al 15 maggio presso il teatro Litta di Milano, Monica Faggiani e Valentina Ferrari saranno in scena in LE SORELLE DIABOLIKE – Angela e Luciana Giussani.
È il primo novembre del 1962. Esce in edicola un nuovo fumetto dal titolo Il re del terrore. Il protagonista, Diabolik, è un ladro crudele e un avventuriero che non esita a commettere crimini efferati pur di portare a termine colpi milionari. A crearlo Angela e Luciana Giussani, due “signorine di buona famiglia” che mostrano da subito un temperamento indipendente staccandosi dal modello femminile dominante di quegli anni.
Donne creative che si affermano in un mondo maschile sfidando gli uomini sul terreno di narrazioni intrise di violenza e di cattiveria, dove i personaggi femminili aprono un nuovo corso a donne indipendenti ed emancipate. Non verranno fermate dagli attacchi della censura e dall’accusa di produrre un fumetto diseducativo; la loro casa editrice Astorina diventa sempre più forte e autonoma e si dimostrerà sempre al passo con i tempi e con l’Italia che cambia.
I protagonisti del fumetto diventeranno testimonial di numerose campagne sociali e le loro autrici affronteranno temi importanti quali eutanasia, droga e omosessualità. Angela e Luciana prendono spesso posizioni decise a favore dei diritti civili: Diabolik sarà l’unico fumetto in cui verrà pubblicato l’invito a votare a favore del divorzio.
Imprenditrici di successo, donne volitive ed indipendenti, creatrici visionarie e appassionate: raccontare la loro storia sarà un privilegio.
“L’idea nasce nello studio di Filippo Crivelli, regista appena scomparso e memoria storica di Milano (suo il celebre spettacolo Milanin Milanon che ricostruisce la letteratura e la musica popolare di Milano fino ai giorni nostri).
Aveva accolto con entusiasmo la proposta di lavorare sul racconto di donne milanesi che hanno fatto grande Milano. Si andava da lui e accarezzando i suoi gatti, uno in particolare, da lui definito più domestico, dalla sua immensa biblioteca, uscivano libri, estratti, articoli, canzoni e spartiti musicali.
Faceva proprio così, condividendo tantissimo materiale e citando vere e proprie chicche, raccontando a sua volta storie, aneddoti ed episodi che riguardavano le milanesi. Perché lui le ha conosciute tutte o quasi. E così, dei giorni che dovevano essere dedicati alla costruzione di una serie di recital in prosa e canzoni, come era bravissimo a fare lui, oltre al lavoro, c’era la parte di chiacchiere e curiosità.
Si usciva di casa sua con il sorriso. Preparare spettacoli nella sua bella casa era una parte veramente piacevole, poi dopo aver scelto brani e canzoni si andava a provare in teatro e lì quell’atmosfera da salotto se ne andava, lasciando spazio ad un regista preciso, elegante e implacabile.
Ci si sentiva sicure ad andare in scena dirette da lui, perché era un perfezionista e pretendeva il massimo.
Le storie, si sa, sopravvivono a chi le scrive e così abbiamo deciso di dedicare a lui “Le milanesi”, perché nascono nel suo salotto, perché le conosceva bene e perché credeva nel progetto e lo aveva accolto con grande entusiasmo.
Milano, capoluogo lombardo e parte di tutta una rete imprenditoriale che rappresenta la forza del boom economico degli anni ’50.
Milano, il motore di aziende, iniziative culturali, idee innovative. Milano, la sede dei giornali, la piazza delle manifestazioni, l’incontro fra studenti e operai.
Milano, la città della moda e, ora si direbbe, delle tendenze. Le nostre donne erano lì: a inventarsi eroi diabolici, ancora in edicola, a scrivere poesie e a partecipare a rivoluzioni culturali, a recitare in teatro e al cinema, a ideare e cucire abiti lussuosi.
Lo facevano in tempi in cui per le donne c’erano altri lavori adatti, o nessun lavoro se possibile. Borghesi, certo e anche lavoratrici, libere e soprattutto innovative. Il loro lavoro, le scelte, le idee, lo stile entrano nella storia di Milano che contribuiscono a scrivere con una penna dal tratto ironico e irriverente. Il fumetto, la cultura, il teatro e la moda, settori in cui primeggiano senza sconti e a prezzo di tenacia, coraggio e fatica.
La storia di ciascuna di loro attraversa un pezzo della società italiana e della gente. Da Milano all’Italia, fra cene, mondanità, treni, pendolari, studenti, operai, popolo e borghesia. C’è la commedia e il dramma di un paese sfaccettato che viene colto dai disegni, dalle poesie, dalle parole e dalla moda.
E dalla musica, che con le canzoni di quei tempi, fa da sottofondo, pur essendo molto, molto di più.
Per questi appuntamenti de Le ragazze raccontano, in scena alla Cavallerizza, le attrici Monica Faggiani e Valentina Ferrari, milanesi “ariose” e innamorate della Gran Milan, saranno accompagnate da Cino Bottelli, attore conosciuto proprio per la sua partecipazione alle prime edizioni di Milanin Milanon, conoscitore e interprete storico della canzone milanese, al pianoforte ci sarà Carlo Zerri, anche lui certamente non nuovo all’esperienza del “milanese”.
Coordina e dirige Valeria Cavalli, drammaturga e regista.
Presentazione