I SOLITI IGNOTI. Zeno e Troiano aprono la stagione del Vittorio Emanuele di Messina

I SOLITI IGNOTI. Zeno e Troiano aprono la stagione del Vittorio Emanuele di Messina
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I SOLITI IGNOTI. Il 21 gennaio, si inaugura la stagione di prosa 2021/2022 del Teatro Vittorio Emanuele di Messina con I Soliti Ignoti dal capolavoro di Mario Monicelli, con Giuseppe Zeno e Fabio Troiano, per l’adattamento teatrale di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli e la regia di Vinicio Marchioni. In scena anche Paolo Giovannucci, Salvatore Caruso, Vito Facciolla, Antonio Grosso, Ivano Schiavi, Marilena Anniballi, scene di Luigi Ferrigno, costumi di Milena Mancini, luci Giuseppe D’Alterio, musiche Pino Marino.

La commedia è la prima versione teatrale del mitico film di Monicelli, uscito nel 1958 e diventato col tempo un classico imperdibile della cinematografia italiana e non solo.

Le gesta maldestre ed esilaranti di un gruppo di ladri improvvisati sbarcano sulle scene rituffandoci nell’ Italia povera ma vitale del secondo dopoguerra. L’adattamento è fedele alla meravigliosa sceneggiatura di Age e Scarpelli senza rinunciare a trovate di scrittura e di regia per rendere moderna quell’epoca lontana.

Note di regia

Ci sono dei film che segnano la nostra vita e I soliti Ignoti, per me, è uno di questi. Come uomo mi sono divertito e commosso di fronte alle peripezie di questo gruppo di scalcinati ladri. Come attore mi sono esaltato davanti alla naturalezza con cui recitano mostri sacri come Mastroianni e Gassman. Come regista ho amato il perfetto equilibrio con cui Monicelli rende un argomento drammatico in modo leggero. Così l’idea di curare l’adattamento teatrale del film mi ha immediatamente conquistato. È una storia bella e necessaria, che ci parla del presente immergendoci nel passato. La povertà del dopoguerra è una piaga che resiste ancora oggi, sebbene in altre forme, in tante zone d’Italia. Vorrei restituire sulla scena l’urgenza sentita dai personaggi di superare la miseria che li affligge, insieme alla vitalità indistruttibile e alla magia di un’Italia passata verso la quale proviamo nostalgia e tenerezza. Spero che gli spettatori possano uscire dal teatro con gli stessi sentimenti che provo io dopo una visione del film: divertiti, commossi e perdutamente innamorati di quei personaggi indimenticabili. Adattare un classico è sempre una sfida rischiosa e difficile. Ma sono le sfide che vale la pena vivere, insieme ai miei compagni di strada. Vinicio Marchioni

Presentazione

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