CANNES 2021, al via la kermesse nel segno della novità

CANNES 2021, al via la kermesse nel segno della novità
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CANNES 2021. Al via la kermesse del cinema internazionale nella cittadina francese, dopo il lungo periodo di pandemia, che riparte dal 6 luglio e terminerà il 17 luglio. Riconfermato Spike Lee come presidente della giuria, primo afroamericano a ricoprire la carica. La kermesse è stata aperta con il film Annette di Leos Carax. Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera di Nicolas Bedos sarà il film di chiusura.

(ANSA) – CANNES, 06 LUG – “Ouvert”, “Open”: quasi un urlo per dichiarare aperto il 74/o festival di Cannes. E ben quattro standing ovation, al presidente di giuria Spike Lee, a Pedro Almodovar invitato a sorpresa, al regista di Parasite Bong Jooh Ho “poeta implacabile della natura umana” che da qui partì nel 2019 con la Palma per conquistare gli Oscar e soprattutto a Jodie Foster cui il regista spagnolo ha consegnato la Palma d’oro d’onore.

Tutti in piedi ad applaudire calorosamente nell’immensa sala del Grand Theatre Lumiere. Era un fragore certamente liberatorio, il senso tangibile, visibile, rumoroso della macchina del cinema che riparte. Così tutte le parole retoriche che in queste cerimonie di festival, da Cannes a Venezia, si sentono declamare stavolta avevano suoni più dolci, persino commoventi se vogliamo essere sentimentali. Una frase come ‘la magia del cinema’ quante volte ha risuonato? Eppure stasera è sembrata una frase potente e Jodie Foster in perfetto francese con il suo stile asciutto, ironico dopo averla pronunciata ci ha pure scherzato su “forse non vedevate l’ora di uscire!

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“Gli invisibili vanno resi visibili” è il motto che ispira la scrittrice e giornalista Marianne Winckler quando accetta di cancellare la sua quieta esistenza per trasformarsi in donna delle pulizie, lavoratrice irregolare, mal pagata e molto sfruttata, per toccare con mano la verità che vuole raccontare. E’ lei, una formidabile Juliette Binoche, la protagonista di “Ouistreham”, il terzo film da regista di Emmanuel Carrère che ha voluto mettere in immagini il reportage di successo di Florence Aubenas, sulla spinta della passione della sua attrice che da anni cercava quest’occasione.

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(dell’inviata Alessandra Magliaro) (ANSA) – CANNES, 07 LUG – Usa parole come ‘rinascita’ ‘non ho paura’ ‘cambiamenti’ ‘transizioni culturali’, ha un curriculum incredibile che le è valso la Palma d’oro d’onore ma poi si gira di scatto e incroci quello sguardo inconfondibile, quella luce d’intelligenza con cui proprio qui al festival di Cannes aveva incantato accanto a Martin Scorsese per Taxi Driver che poi vinse la Palma d’oro. E’ sempre lei, Jodie Foster, tredicenne qui sulla Montee des Marches nel 1976, a mantenere quella verve ragazzina, che sui documenti ha 58 anni e nel frattempo diventata oltre che attrice di successo, anche regista, produttrice, attivista dei diritti LGBT seppure con il suo stile, fermo, autoritario ma non urlato.

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