HELMUT BERGER, l’angelo maledetto di Luchino Visconti

HELMUT BERGER, l’angelo maledetto di Luchino Visconti
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HELMUT BERGER, attore e ex modello austriaco, nasce a Bad Ischl (Salisburgo) il 29 maggio 1944. Era definito un tempo dalla stampa inglese <<l’uomo più bello del mondo>>. Ha fatto parlare di sé ultimamente nel 2015, alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, dove però non era presente e non lo era neppure il regista Horvath, sostituito da sua moglie. A Venezia si proietta in anteprima mondiale il documentario Helmut Berger, Actor presentato nella sezione Venezia Classici. Nel documentario sulla vita di Helmut Berger non ci sono immagini del scintillante passato dell’attore amato da Luchino Visconti compagno di vita fino alla fine.

Berger viene ripreso com’è nell’attuale: invecchiato malissimo, rabbioso e povero, nel degrado fisico e psichico. Nelle immagini iniziali è disteso nel letto e mostra le terga nude. Vive in una casa disordinata e sporca. Una dimora povera alla periferia di Salisburgo, ma piena di cimeli, fotografie, farmaci e bottiglie vuote di vodka. Urla e strepita in più lingue, è volgare e osceno, aggressivo verso Horvath. Una parte dei racconti di vita li narra Viola Techt, la domestica di mezza età. Un’altra parte sono le telefonate registrate che Berger fa al regista nel cuore della notte. La scena finale è una lunga masturbazione accanto ad un mappamondo illuminato e alla foto di Visconti, mentre urla al regista un contatto fisico. La macchina da presa riprende tutto e niente occulta.

Helmut Berger in una foto recente

Un ritratto fedele alla realtà, la star che per cinquant’anni ha fatto innamorare uomini e donne, è oggi un anziano signore in cattiva salute, i lineamenti devastati dall’alcool e da una vita d’eccessi.

Helmut Berger si definisce <<la vedova di Luchino Visconti>> come disse nel 1976, all’età di 32 anni, in occasione del funerale del grande regista. Berger lamenta che gli eredi di Visconti gli hanno impedito di tenersi cose importanti della loro vita insieme. Dopo la scomparsa di Visconti Berger cade in depressione. Nel 2004 torna in Austria per vivere con la madre ammalata fino al decesso di quest’ultima, nel 2009.

Helmut Berger. Talento e eccessi di un attore sopra le righe

Helmut Berger, pseudonimo di Helmut Stein Berger, è nato a Bad Ischl (Salisburgo) il 29 maggio 1944 da una famiglia di albergatori. Frequenta un collegio nella città austriaca di Feldkirch e lavora per qualche tempo nel settore alberghiero e della ristorazione, ma non è interessato a quest’attività. A 18 anni si trasferisce prima a Londra, dove esegue occupazioni occasionali, posa come modello e prende lezioni di recitazione. Si trasferisce in Italia e frequenta i corsi di teatro all’Università per Stranieri di Perugia. Si sposta a Roma dove lavora come modello e assistente cinematografico.

Decisivo per la vita professionale e privata è l’incontro fra Visconti e Berger che avviene nel 1964, durante le riprese del film Vaghe stelle dell’Orsa. Tra i due nasce una relazione affettiva che dura fino alla morte di Visconti. Diretto dal grande regista, Berger interpreta l’episodio La strega bruciata, che è il suo primo ruolo d’attore, nel film collettivo Le streghe (1967) composto da cinque episodi. Dotato di seducente bellezza fisica, Berger viene scelto per interpretare personaggi crudeli, maledetti, corrotti, con un’ambiguità psicologica e sessuale.

Visconti ne valorizza le qualità espressive. Nel 1968 Berger è protagonista nel film I giovani tigri, diretto dal regista Antonio Leonviola. Il successo giunge con La caduta degli dei (1969) diretto da Visconti, il primo della trilogia tedesca a cui fanno seguito Morte a Venezia (1971) e Ludwig (1973).

Helmut Berger
Helmut Berger e Luchino Visconti

La caduta degli dei è ispirato alla tragedia di Shakespeare Macbeth e alla famiglia Thyssen. Visconti descrive la degenerazione della Germania nazista e dei membri di una famiglia rappresentativa della nobiltà di sangue e del potere industriale. Visconti affida a Berger il ruolo di Martin von Essenbeck, giovane indolente, indifferente ad ogni forma di responsabilità e sessualmente deviato. Sarà l’unico della famiglia a sopravvivere alla sua epurazione, assumendo la direzione delle acciaierie Essenbeck, ma lasciandone la gestione al partito. Il regista vuole rappresentare il Male visto come mezzo che porta al Potere.

Visconti fa interpretare a Berger il ruolo dell’infelice sovrano Ludovico II di Baviera nel capolavoro Ludwig (1973). Sulla vita del famoso e affascinante sovrano sono stati girati diversi film, ma soltanto il Ludwig di Visconti ottiene una risonanza mondiale. A Berger il ruolo di Ludwig e a Romy Schneider quello della imperatrice Sissi. A vent’anni di distanza, nel 1993, Berger interpreta ancora il personaggio di Ludwig (Ludwig 1881) diretto dai registi svizzeri Donatello e Fosco Dubini.

Helmut Berger
Helmut Berger in Ludwing

Berger viene scelto da Vittorio De Sica per interpretare Alberto, fratello di Micol, figli del professor Ermanno Finzi Contini, appartenenti ad una ricca famiglia ebrea dell’alta borghesia di Ferrara, nel film Il giardino dei Finzi Contini (1970). Tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, il film ottiene buone recensioni, ottimi incassi e diversi premi. Sempre nel 1972, diretto da Nelo Risi (fratello di Dino Risi) Berger interpreta Arconati, capitano di giustizia, nel film La Colonna infame, basato sul saggio Storia della Colonna Infame di Alessandro Manzoni.

Visconti vuole Berger nella parte di Konrad cinico e strafottente, in Gruppo di famiglia in un interno (1974). Si tratta del penultimo film diretto da Visconti, che colpito da ictus, gira molto sofferente. Il film trae ispirazione da Scene di conversazione di Praz (libro pubblicato nel 1971 editore Bozzi). Esamina il personaggio di un professore statunitense, che vive ritirato tra libri e quadri nella sua casa in un antico palazzo di Roma. Evidente è l’incapacità del professore (Burt Lancaster) di dialogare con le nuove generazioni, quando la dispotica marchesa Bianca Brumonti (Silvana Mangano) riesce a ottenere in affitto per il suo giovane amante Konrad l’appartamento sovrastante.

Nel 1975 Tinto Brass vuole Berger come protagonista maschile nel film Salon Kitty. Berger impersona il ruolo del giovane tenente delle SS Wallemberg. Il tenente costringe la tenutaria del bordello di lusso Kitty ad assumere un gruppo di prostitute di rigorosa fede nazista per estorcere ai clienti compromettenti confessioni.

Helmut Berger in Salon Kitty

Visconti muore a 70 anni nel 1976, e Berger attraversa un lungo periodo di depressione. Negli anni seguenti la sua carriera non torna più ai vecchi splendori. Diretto dal regista statunitense Joseph Losey, Berger è anche Thomas, seducente poeta tedesco nel film Una romantica donna inglese. In realtà Thomas è un corriere della droga in fuga per aver perso il carico e la donna inglese, Elizabeth Fielding (Glenda Jackson), è la moglie dello scrittore Lewis Fielding. Dopo un’inebriante breve periodo amoroso, finito il denaro e scoperta la vera identità di Thomas, la coppia Fielding ritorna insieme.

Nel 1990 Francis Ford Coppola lo scrittura per Il Padrino III nel ruolo di Keinszig, un potente banchiere svizzero. L’amico Claude Chabrol ingaggia Berger nell’adattamento televisivo del romanzo Fantomas. Partecipa a serie Tv (Dynasty, terza stagione USA e I promessi sposi, Tv italiana). Nel 1992 lavora con Madonna nel video musicale di Erotica. Nel 1993 reinterpreta Ludwig nel film tedesco Ludwig 1881. Nel 2009 partecipa da protagonista al film Blutsfreundscaft. Nel 2013 Berger è Lord Burghersh ne Il violinista del diavolo, diretto da Bernard Rose. Nel 2014 è nel cast del film francese Yves Saint Laurent, con la regia di Bertrand Bonello, in cui impersona l’acclamato stilista francese, nei suoi ultimi anni di vita. Nel 1998 Berger ha pubblicato: Ich: die Autobiographie

Berger ha dichiarato apertamente di essere bisessuale. Parla tedesco, inglese, francese, italiano. Dal 1964 al 1976 l’importante relazione con Luchino Visconti, nel 1994 si sposa segretamente con la scrittrice, regista e sceneggiatrice Francesca Guidato, dalla quale si separa nel 2007, senza tuttavia mai divorziare. Dal 2004 al 2009 rientra in Austria per stare accanto alla madre che si spegne nel 2009. Nell’agosto 2015 si sposa con l’amico Florian Wess e conseguentemente denunciato per bigamia dalla moglie.

Di Judith Maffeis Sala

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