ROBERT HOSSEIN. È morto l’attore francese, irresistibile Conte di Peyrac

ROBERT HOSSEIN, il noto attore e regista francese, è morto il 31 dicembre 2020, all’età di 93 anni. L’annuncio è stato dato dalla moglie, Candice Patou, alla stampa francese. Hossein ha lasciato i suoi cari e il suo amato pubblico a causa di una crisi respiratoria. «È stato attore, autore, regista, il principe del teatro popolare, i suoi successi non si contano, aveva un sorriso affascinante, uno sguardo di velluto, una bella voce: tante qualità per un uomo che aveva il fascino di Robert Hossein», ha commentato su Twitter Gilles Jacob storico presidente del Festival di Cannes.
In Italia era ricordato soprattutto per il ruolo del fascinoso e irresistibile Conte di Peyrac nella lunga serie di film Angelica, con protagonista l’intraprendente Michèle Mercie, bionda e coraggiosa. Hossein che in questi film conquista la contesa Angelica più per il temperamento che per la bellezza, aveva fatto innamorare il pubblico femminile di tutte le età, diventando un sex symbol tenebroso.

Robert Hossein: attore versatile e regista di cinema e teatro
Robert Hossein, all’anagrafe Abraham Hosseinoff, nasce il 30 dicembre 1927 a Parigi da un compositore iraniano e da un’ortodossa russa. Nato povero, all’età di 15 anni decide di intraprendere la carriera di attore drammatico recitando in teatro. Al cinema arriva nel 1948 con piccoli ruoli. Lavora con grandi divi come Brigitte Bardot, Roger Vadim e Sophia Loren, fino a raggiungere il grande successo nei cinque film sulle avventure di Angelica (1964-1968). In Italia, nel 1969 partecipa al film di Luigi Magni Nell’anno del Signore.
Pur continuando con il cinema francese, soprattutto nel polar, ma anche in quello più impegnato, dalla metà degli anni ’50 si dedica anche alla regia, senza mai abbandonare il teatro. Per tutta la sua carriera si divide quindi tra il mestiere di attore e quello di regista, fino a ricoprire il ruolo, dal 2000 al 2008, di direttore artistico del teatro Marigny di Parigi. A Reims fonda il suo teatro popolare e una scuola che ha lanciato Anémone e Isabelle Adjani.
Di Stefano Donghi