GIGI DALL’AGLIO, addio al drammaturgo, maestro, regista ed attore

GIGI DALL’AGLIO, drammaturgo, regista teatrale e attore emiliano, è morto la sera del 5 dicembre 2020 a 77 anni per complicazioni causate dal Coronavirus: un giorno di grande lutto per tutto il mondo della cultura e soprattutto del teatro.
Negli ultimi mesi, Gigi Dall’Aglio stava provando In teatro non si muore, il cui debutto era previsto per il 31 ottobre. Il soggetto è una riflessione sui principi fondanti del teatro in chiave ironica. Gli attori avrebbero portato la mascherina in scena. Purtroppo, è giunta la seconda chiusura dei teatri e lo spettacolo di Gigi non verrà rappresentato. Sul sito del Teatro Due di Parma, gli attori di Gigi Dall’Aglio salutano così il loro Falstaff << Quando la smetterai di batterti di giorno e sbatterti la notte? E comincerai a mettere le pezze a questo tuo vecchio corpaccio e prepararlo per il cielo…Ciao Gigi>>.
Gigi Dall’Aglio
Nato a Parma il 4 maggio 1943 Gigi Dall’Aglio era in scena dal 1963 come attore prima, poi come regista e direttore del Teatro universitario di Parma (1969 – 1971). Laureato in Storia del Teatro con una tesi sul “Maggio drammatico cantato”, diventa direttore del Festival Internazionale del Teatro universitario e organizzatore delle Manifestazioni culturali collaterali.
Insieme ad altri artisti, guidati dal regista zagabrese Bogdan Jerkovic, Dall’Aglio era socio fondatore di una delle prime cooperative di teatro in Italia, La Compagnia del Collettivo (1971) che in seguito diventerà il Teatro Stabile di Parma.
Nel 1980 il Comune di Parma affida agli artisti del Teatro Stabile la gestione e l’amministrazione del Teatro Due di proprietà pubblica, il primo caso in Italia di collaborazione tra pubblico e privato nel campo del teatro di prosa. Dall’anno 2000 la gestione delle attività è affidata alla Fondazione di Teatro Due. L’ensemble del Teatro Due costituisce uno dei pochi gruppi teatrali che opera continuativamente da decenni in un teatro stabile del paese.
Gigi Dall’Aglio, molto amato e conosciuto nel mondo del teatro, è noto per le numerose e originali regie di testi classici e moderni. Viene ricordato per le sue messinscene di Amleto (1979), Macbeth (1980) ed Enrico IV di Shakespeare, L’Istruttoria di Peter Weiss (1984), La bottega dl caffè di Carlo Goldoni (1998), L’idiota di Dostoevskij (1999).
Ogni anno dal 1984, gli stessi attori portano in scena L’istruttoria di Peter Weiss come invito a non dimenticare i crimini nazisti nei campi di concentramento. Uno spettacolo duro e umanissimo che chiede al pubblico di farsi testimone degli orrori dell’olocausto.
Dall’Aglio è stato apprezzato e amatissimo insegnante di teatro e conduttore di stage in varie scuole di arte drammatica, alla Paolo Grassi a Milano ed altre città italiane ed estere (Strasburgo, Francoforte, Rio de Janeiro, Tunisi). Ha sviluppato un progetto per la creazione di una Facoltà di Teatro presso l’università IUAV di Venezia.
<<Siamo diventati tutti una grande famiglia, con tutto quello che vuol dire diventare parenti, la parentela non garantisce l’accordo.>> Così si racconta Gigi Dall’Aglio in Principi e prigionieri di Amedeo Guarnieri e Lucrezia Le Moli Munck, documentario dedicato alla storia della Compagnia del Collettivo, oggi Fondazione Teatro Due.
Gigi Dall’Aglio nelle sue regie non si limitava a rappresentare il testo, ma pur mantenendo l’impianto generale della scrittura scenica, aggiungeva dei riferimenti, delle idee, delle suggestioni perché non è tutto così come appare. C’è una verità che non si vuole ascoltare, che va indagata e rappresentata.La sua Bottega del caffè è ad esempio un luogo in cui si incontra gente strana e bizzarra. La messinscena de L’Angelo sterminatore, libera riduzione teatrale dell’omonima pellicola di Luis Bunuel, costruisce un apologo sui meccanismi della violenza borghese per discernere nel buio dell’anima e della società.
Di Judith Maffeis Sala