EUROPE C-19, il docufilm europeo sulla pandemia

EUROPE C-19. Sono iniziati in questi giorni i primi ciak del docufilm di 5 importanti registi europei (per l’Italia, Michele Placido) sotto il comun denominatore dell’unità europea, nonostante le differenze, che analizza il cambiamento ai tempi del virus
Europe C-19 è il titolo provvisorio di un progetto (un docufilm composto da 5 cortometraggi di 15 minuti) che vuole essere una testimonianza storica collettiva di storie personali vissute durante la pandemia e spunto di riflessione e di ispirazione. Il Covid19 ha fatto ricredere chi non ama i film distopici perchè troppo lontati dalla realtà. Siamo ancora nel mezzo di una situazione a cui non ci sono ancora spiegazione e soluzione e con cui ci stiamo poco alla volta adeguando a convivere. Senza dimenticare le vittime della pandemia, sono tanti i settori economici che ne hanno risentito e che continuano a risentirne.
Come il coronavirus ha rivoluzionato le nostre abitudini e le nostre vite? In questi giorni con l’obiettivo di scavare nel cambiamento portato dal Covid sono iniziate le riprese di Europe C-19, docufilm collettivo di cinque grandi autori europei che raccontano drammi e rivoluzioni causate dalla pandemia nei propri paesi. Nonostante la prospettiva sia diversa da regista a regista e da paese a paese l’obiettivo del docufilm collettivo e corale è quello di una simbolica riunificazione del continente europeo.
L’italia, promotrice del progetto, partecipa con Michele Placido che rappresenterà il nostro paese, prima nazione ad affrontare il virus e a trovarsi in una situazione di estrema difficoltà. Gli altri registi che hanno aderito sono: l’inglese Michael Winterbottom che ha cominciato a girare a Londra il 5 settembre, la tedesca Julia von Heinz, già in concorso con un film a Venezia 77, Fernando León de Aranoa per la Spagna e Jaco Van Dormael per il Belgio. Parte dei proventi del docufilm saranno devoluti ad un ente europeo di sostegno alla ricerca scientifica.
SI tratta di una coproduzione internazionale promossa e capitanata da Notorious Pictures di Guglielmo Marchetti, con importanti partner europei: Tarantula di Joseph Rouschop in Belgio, Maze Pictures di Philipp Kreuzer in Germania, Mono Films di Miguel Menendez De Zubillaga insieme a Reposado di Fernando León de Aranoa in Spagna, Revolution Films di Melissa Parmenter e Michael Winterbottom nel Regno Unito. Il docufilm sarà supportato al momento da FFF-Bayern, di Casa Kafka Pictures e della belga Voo-BeTV.
Di Stefano Donghi