GUANCIALE: tra impegni internazionali e amore per l’Abruzzo

Lino Guanciale è un’artista famoso a livello nazionale e orgoglio marsicano (Appennino abruzzese). L’attore nato ai piedi del Parco Nazionale d’Abruzzo, ad Avezzano (1979), si appresta a interpretare la serie italiana, di respiro internazionale, Survivor. Guanciale, un vero idolo in Abruzzo si forma prima come attore di teatro ed è anche direttore artistico del Teatro dei Marsi, di Avezzano, dal 2017.

Guanciale: biografia
L’artista è stato prima uno sportivo, poi attore teatrale, e di serie TV, raggiungendo la fama nazionale. Ora approda in una serie TV di respiro internazionale Survivor. L’amato attore abruzzese nasce ad Avezzano il 21 maggio del 1979. Si tratta del centro più importante della zona. È una cittadina completamente ricostruita dopo il gravissimo terremoto del 1915 che rase al suolo l’intera Marsica, un esteso territorio confinante con il Lazio e che comprende buona parte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Avezzano è il punto di riferimento di tutti i piccoli paesi limitrofi che vanno a formare il bacino fucense, piana del Fucino.

Guanciale è figlio di un medico e di un insegnante e ha un fratello psicologo. Durante la gioventù ha praticato il rugby, sport che appassiona molto la regione, fino a giocare nella nazionale prima under 16 e poi under 19.
Come molti ragazzi marsicani, ha frequentato a Roma l’università, Lettere e Filosofia, alla Sapienza. Seguendo la sua passione per la recitazione, nel 2003 si è diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica della capitale.

Ha ricordato Guanciale, in uno dei tanti eventi a cui partecipa in Abruzzo, che a causa il “pragmatismo” della cultura abruzzese, questa passione che rende spesso precari, era stata inizialmente vissuta male dalla famiglia, che poi per amore, intelligenza e lungimiranza lo ha appoggiato agli inizi della carriera da attore.
Esordi
Gli esordi dell’artista marsicano sono stati nei piccoli teatri e come divulgatore scientifico teatrale nelle scuole (superiori e università). Fondamentale è stato l’incontro con Michele Placido che lo fa recitare nella versione teatrale di Fontamara (capolavoro di Ignazio Silone) e per i marsicani un marchio d’appartenenza. Lo spettacolo di Placido è recitato in marsicano la lingua delle genti di Fontamara, terra di Silone e a cui lo scrittore è rimasto sempre legato nonostante abbia vissuto più all’estero.
Nel 2012 a Mosca, Guanciale ha interpretato uno dei ruoli principali ne La resistibile ascesa di Arturo UI di Claudio Longhi, premiato in Russia come miglior spettacolo del 2012. Con Longhi l’attore mantiene un legame stretto e di amicizia e di collaborazione.
A teatro ha interpretato diversi ruoli di rilievo. Ricordiamo che nel 2018 ha vinto l’UBU (il premio più prestigioso del teatro italiano), come migliore attore con La classe operaia va in paradiso, un classico del cinema di Elio Petri, con l’indimenticabile Gian Maria Volontè, e ora spettacolo teatrale. Importante è anche la collaborazione con Massimo Popolizio, considerato al momento il più grande attore teatrale italiano, che lo ha diretto, l’anno scorso, in Ragazzi di Vita di Pasolini (scrittore, drammaturgo, regista sceneggiatore e giornalista) considerato tra i più importanti intellettuali dei nostri tempi.

In Tv Guanciale ha raggiunto la grande popolarità recitando da protagonista, in serie televisive molto seguite, come La porta rossa che nel 2017-2019 è stata amatissima dai suoi fan.
Guanciale e il legame con la Marsica e l’Abruzzo
L’artista è molto legato alla sua terra. Nel 2019 ha condotto infatti il documentario L’Aquila 3.32- La generazione dimenticata, trasmesso da Rai 2, dedicato al terremoto che ha colpito la città nel 2009, (rendendola quasi città fantasma).

In questo ultimo periodo l’artista è anche protagonista del progetto Sotto la città-1915. La storia è ambientata nel 1915 durante il terremoto di Avezzano. Si tratta di un cortometraggio dove Guanciale interpreta Tito, un giovane uomo rimasto sotto le macerie, che inizia un dialogo intenso e necessario con Berardo anch’egli rimasto intrappolato. I due sono separati da un muro. È un progetto di Domenico Tiburzi, girato a Collelongo (AQ), paese dove le abitazioni ricordano ancora quelle del post terremoto. Molte scene sono state girate sottoterra.

Spiega Tiburzi: «Il cortometraggio Sotto la Città – 1915 nasce dal desiderio di raccontare attraverso immagini la storia di Tito. Inizialmente scritto in forma di monologo teatrale, in occasione del centenario del terremoto di Avezzano del 13 gennaio 1915, è stato poi tradotto in libro; successivamente l’idea è stata quella di realizzare un cortometraggio che potesse raccontare una storia al limite del fantastico, ma decisamente dai toni umani e carichi di verità».
Survivor
Come già accennato, Guanciale è stato scelto per una Serie TV italiana, di respiro internazionale, Survivor (I sopravvissuti), co-produzione Rai Fiction, Rodeo Drive, Cinétévé, ZDF. La trama narra di sei passeggeri di una crociera a vela, che persi nell’oceano, vengono ritrovati dopo un anno. Chi li aspetta crede di poter ricominciare la propria vita normalmente, ma scopre che i sopravvissuti nascondono un terribile segreto e non sono più le stesse persone di prima.
Di Lucilla Continenza e Monica Pioli
Account istangram di Lino Guanciale: @lino_guanciale_official
https://it.wikipedia.org/wiki/Lino_Guanciale