GIUSTO LA FINE DEL MONDO. Luc Lagarce è di scena al Piccolo Eliseo di Roma

GIUSTO LA FINE DEL MONDO. Luc Lagarce è di scena al Piccolo Eliseo di Roma
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GIUSTO LA FINE DEL MONDO, di Jean-Luc Lagarce, per la regia di Francesco Frangipane, è in scena al Piccolo Eliseo di Roma dal 13 febbraio al 1 marzo. L’autore al tempo stesso classico e contemporaneo è attualmente il più rappresentato in Francia, dopo Shakespeare e Molière. Sul palco recitano: Anna Bonaiuto, Alessandro Tedeschi, Barbara Ronchi, Vincenzo De Michele e Angela Curri. Le scene sono di Francesco Ghisu, i costumi di Cristian Spadoni, le musiche originali di Roberto Angelini e le musiche si Giuseppe Filipponio. Si tratta di una produzione Argot Produzioni e Fondazione Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Amat.

Giusto la fine del mondo
Giusto la fine del mondo

Giusto la fine del mondo. Sinossi

Louis – uno scrittore malato di Aids e prossimo alla morte – dopo essere stato lontano da casa per dodici lunghi anni, torna nel suo paese natale per rivedere i suoi familiari e comunicare loro la notizia della sua malattia e della sua imminente morte. Ad aspettarlo trova la madre vedova, i due fratelli Antoine e Suzanne e la cognata Catherine. I membri della famiglia reagiscono tutti in maniera diversa all’incontro: la sorella minore Suzanne è sinceramente felice di poter riabbracciare il fratello e, anche se quasi non lo conosce, prova un forte senso di abbandono. Nel fratello Antoine si riaccende la gelosia verso di lui, che era sempre al centro dell’attenzione. La cognata Catherine, una donna gentile e insicura, cerca di metterlo a suo agio, stemperando gli eccessi del marito Antoine. La madre Martine, benché impreparata al ritorno del figlio, è raggiante e fiduciosa che in famiglia possa tornare il dialogo, interrotto anni prima o forse mai veramente iniziato. Louis andrà via la sera stessa, senza aver comunicato ai suoi il vero motivo della sua ‘visita’.

Giusto la fine del mondo
Giusto la fine del mondo: Anna Bonaiuto

Note di regia

Una storia, quella di Louis, che si è drammaticamente intrecciata con la vicenda personale dell’autore, morto di AIDS a 38 anni. Dopo essere stato lontano da casa per dodici lunghi anni, torna nel suo paese natale per rivedere i suoi familiari e comunicare loro la notizia della sua malattia e della sua imminente morte. Ad aspettarlo, la madre vedova, i due fratelli Antoine e Suzanne, e la cognata Catherine. Una storia dell’incomunicabilità nella quale nessuno riesce ad esprimere i propri sentimenti, dove il dialogo si riduce a inutili tentativi di riempire il vuoto con le parole. Un testo dalla poetica dirompente costruito su lunghi flussi emotivi in cui ogni personaggio grida la propria insoddisfazione e frustrazione.

Una bulimia di parole che ogni familiare vomita addosso al protagonista impedendogli di dire quello per cui è venuto. Un Louis tramortito e confuso, avvolto in quella ‘bolla’ che lo continua a tenere distante ma che in qualche modo lo protegge. Ma anche un Louis, che uscendo da quella bolla, con estrema lucidità e razionalità si apre sinceramente e autenticamente al mondo. Il tutto in una domenica come tante. Francesco Frangipane

Personaggi e interpreti:

Louis, Alessandro Tedeschi
Martine, la madre Anna Bonaiuto
Suzanne, la sorella Angela Curri

Antoine, il fratello Vincenzo De Michele
Catherine, la cognata Barbara Ronchi

Presentazione

Biglietteria: tel. 06.83510216

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