LA PIANISTA PERFETTA. Guenda Goria è Clara Schumann al Litta di Milano

LA PIANISTA PERFETTA. Guenda Goria è Clara Schumann al Litta di Milano
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LA PIANISTA PERFETTA è stata rappresentato nei giorni scorsi al Teatro Litta di Milano. Si tratta di un’interpretazione impegnativa (sia come attrice che come musicista) per Guenda Goria e che arriva al pubblico suscitando empatia. L’artista, anche pianista diplomata al conservatorio, sempre più lanciata e matura, mette infatti in scena uno spettacolo emozionante. Di fucsia vestita, interpreta tutta la passionalità e il romanticismo di Clara Wieck Schumann, pianista e moglie del grande Robert Schumann. Con Goria, recita anche Lorenzo Manfridi. La pianista perfetta si avvale della regia di Maurizio Scaparro. Si tratta di una produzione Todi Festival-Mauri Sturno.

La pianista perfetta

Clara Wieck Schumann è la più grande pianista dell’800, grande intellettuale e madre attenta di 7 figli. Lo spettacolo riprende quindi il grande amore di Clara per il marito, che a soli 46 anni si spegne a causa di una malattia che lo porta al ricovero in manicomio. Clara reagisce standogli accanto, ma portando in scena anche la sua musica. Clara figlia del costruttore di pianoforti Friedrick Wieck, amica di Brahms, continuerà anche dopo la morte del marito a far conoscere la sua musica. La musica di Schumann ai tempi era considerata troppo avanguardista, ma grazie a Clara sarà sempre più apprezzata e diventerà immortale.

La scena si apre in un vecchio teatro dove Clara sta provando per un concerto importante, ma tutto sembra andare storto. Il pianoforte deve essere accordato, il baule non arriva, le luci vanno posizionate nel modo giusto. Da vera professionista Clara gestisce la sua esibizione da sola, con l’aiuto di un praticante garzone (Manfridi). Clara è una pianista perfetta, conosce il mestiere, sa amare e restare accanto a un marito malato, ha dei figli da crescere. È una situazione non certo facile. La donna è forte e sarà in grado di affrontare tutto grazie all’amore per la musica e per il suo ottavo bimbo Schumann.

Goria, interprete dal temperamento forte e volitivo

Guenda Goria è splendida in questo ruolo che ben le si addice. È un’ottima pianista. Incantevole quando nel suo racconto, intercalato dall’esecuzione di pezzi di brani musicali dei Schumann, scende in platea e si mostra al pubblico, luminosa e austera.

Si tratta di un monologo, che a volte si interrompe con le comunicazioni che arrivano dall’esterno: le lettere sul peggioramento delle condizioni del marito, le rose di Brahms, il factotum del teatro che la vuole aiutare. Goria ridà così vita a un ritratto realistico di una prova di concerto, dove c’è anche la preoccupazione e il comprensibile nervosismo per cose che non funzionano. L’artista dà anima al temperamento energico e volitivo di Clara. Chi meglio poteva riuscirci se non un’attrice preparata, dall’invidiabile naturalezza, e anche musicista da virtuosismi?

L’affascinante attrice è in grado da sola di incantare il pubblico per tutta la durata della rappresentazione, ridando vita a un personaggio di grande spessore. L’idea di portare all’amato teatro la storia di Clara Schumann parte proprio dall’artista, e si percepisce che si tratta di un lavoro fatto con professionalità, ma anche con vera passione. L’augurio è che Goria continui a suonare il suo meraviglioso pianoforte per raccontarci ancora storie belle come questa.

Recensione di Lucilla Continenza

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