CLAUDIA CARDINALE. Lo sguardo intenso e selvaggio del Cinema

«Le donne che fanno il mio mestiere spesso sono disperate. Gli uomini, solitari, quasi sempre e quasi tutti: aspettano di esprimersi solo davanti alla macchina da presa. Che Dio conservi tra noi gli ironici, quelli che amano la vita più del loro lavoro. E soprattutto i pazzi” Cit. Claudia Cardinale

CLAUDIA CARDINALE è una bellezza solare, selvaggia, ruvida e calda. Ha lavorato con grandi registi del cinema nazionale e internazionale: Mauro Bolognini, Damiano Damiani, Federico Fellini, Pietro Germi, Sergio Leone, Luchino Visconti, Valerio Zurlini, Luigi Comencini e tanti altri. È stata icona della bellezza italiana, dallo sguardo tenebroso e penetrante e le forme morbide, dotata di una voce roca che al cinema le ha dato una marcia in più.
È un’attrice di talento naturale, a cui basta un semplice sguardo per bucare lo schermo. Cardinale è l’interprete del valzer più famoso della storia del cinema, quello del capolavoro di Visconti: il Gattopardo, girato accanto a Alain Delon e Burt Lancaster. Tanti i premi vinti, difficile elencarli tutti.

Claudia Cardinale dalla Tunisia a diva del cinema italiano
Cardinale (Claude Joséphine Rose Cardinale) nasce a La Goletta (Tunisi) il 15 aprile 1938,. Anche i genitori sono nati in Tunisia. I nonni materni, emigranti siciliani, titolari di un’impresa di costruzione marittima a Gela (Trapani), si erano infatti stabiliti a La Goletta dove era presente una comunità italiana continuando la loro attività. I nonni paterni, commercianti di Isola delle Femmine (Palermo) migrarono in Tunisia quando era ancora un protettorato francese.
Le lingue native di Claudia Cardinale sono quindi l’arabo-tunisino, il francese e il siciliano, appreso dai suoi genitori. Sino a 16 anni non parla bene l’italiano. La giovane Cardinale e sua sorella Blanche, minore di un anno, frequentano una scuola gestita da suore a Cartagine.

Claudia arriva nel mondo del cinema, insieme alle sue compagne di scuola, partecipando al cortometraggio Anneaux d’or, diretto dal regista francese René Vautier, presentato con successo al Festival di Berlino. Il regista Jacques Baratier rimane colpito dal primo piano della ragazza di origine siciliana e la fa recitare, nel ’56, in un ruolo minore, in I giorni dell’amore con il famoso attore egiziano Omar Sharif.
Nello stesso periodo, ’57, durante la settimana del Cinema italiano a Tunisi, organizzata dall’Unitalia Film, la giovane attrice viene eletta “La più bella italiana a Tunisi”. Il Concorso ha per premio un viaggio a Venezia, in occasione della Mostra del Cinema. Le viene quindi proposto di frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove l’attrice Tina Lattanzi le insegna dizione. Cardinale abbandona il Centro dopo pochi mesi. Le due attrici reciteranno in seguito in Il Gattopardo.
L’incontro con Franco Cristaldi
Grazie alla sua naturale e straordinaria fotogenia, il popolare settimanale Epoca le dedica una copertina, ma Cardinale decide di tornare in Tunisia dove, a 18 anni, scopre di essere incinta, a causa di uno stupro da parte di un uomo di 10 anni più grande di lei. La ragazza dà così alla luce il figlio Patrick, (’57) supportata dalla famiglia e dal produttore Franco Cristaldi, (suo futuro marito dal 1966 sino al 1975), da poco conosciuto, che le offre un contratto esclusivo come attrice delle sue produzioni.

Nel ’59 Cardinale viene diretta da Claudio Gora in Tre straniere a Roma e La prima notte – Le nozze veneziane di Alberto Cavalcanti con Vittorio De Sica, con il quale lavorerà ancora nel 1960 in Napoleone ad Austerlitz diretto da Abel Gance. L’attrice prosegue nelle interpretazioni di molti film. È icona di bellezza nel ’58 con I soliti ignoti di Mario Monicelli con Gassmann, Mastroianni e Totò. Cardinale recita il ruolo di Carmelina che sarà poi ripreso nel 1960 con Audace colpo dei soliti ignoti, diretto da Nanni Loy. La famiglia dell’attrice si trasferisce in Italia, a Roma, verso la fine degli anni ’50. Il primo ruolo da protagonista le viene assegnato in Maledetto imbroglio di Pietro Germi nel 1959.
Il successo nazionale e internazionale
Durante i primi anni di carriera la voce dell’attrice è sempre doppiata. Germi le è di grande supporto e lei afferma in un’intervista: “Per la prima volta mi sono sentita a mio agio davanti alla macchina da presa. Germi mi ha spiegato scena per scena cosa dovevo esprimere“. Dal 1960 cominciano per l’attrice le grandi produzioni nazionali e internazionali. Claudia Cardinale diventerà una vera icona italiana degli anni ’60, come nel ’50 lo erano state Sofia Loren e Gina Lollobrigida.
Visconti le insegna ad avere piena consapevolezza del proprio corpo, con un ruolo nel capolavoro Rocco e i suoi fratelli (1960).
Il Gattopardo, 8 e ½ , La ragazza di Bube
Nel ’63 arriva il grande successo internazionale con Il Gattopardo. Cardinale è la bellissima Angelica. In un’intervista alla Stampa l’attrice spiega a proposito del famosissimo valzer: “Per quella scena del Gattopardo ci abbiamo messo un mese (...) Con Luchino si lavorava come a teatro, prove e controprove, tutto precisissimo. Luchino capì che gli piacevo quando mi vide sul set di Rocco e i suoi fratelli, dove avevo una parte. Con il megafono urlò: non mi ammazzate la Cardinale!”

Nello steso anno l’attrice lavora in 8 e ½ di Fellini. Del regista di Rimini ricorda: “Fellini era l’opposto di Visconti: si improvvisava. Il curioso titolo del film si deve al fatto che la pellicola è stata realizzata dopo la regia di altri sei capolavori e tre “mezzi film”. Fellini fa utilizzare a Cardinale per la prima volta la sua voce roca interpretando il ruolo della “ragazza della fonte”. Cardinale recita con la sua voce anche nel film sempre del ’63 La ragazza di Bube di Luigi Comencini che le vale il Nastro d’Argento come Migliore Attrice Protagonista.

Nel ’65 l’attrice gira Vaghe stelle dell’orsa. Seguono altri successi, con Mauro Bolognini, Cardinale gira Il bell’Antonio (1960), La viaccia, ’61, con Jean-Paul Belmondo; e ancora con il mito francese Cartouche, ’62, diretto da Philippe de Broca. Seguono Senilità, ’62, Libera…amore mio,’75. Ancora negli anni ’60 lavora nei film: Il magnifico cornuto, ’64, di Antonio Pietrangeli con Ugo Tognazzi, Gli indifferenti, ’64, scritto da Alberto Moravia, diretto da Francesco Maselli. Gira poi il film collettivo Le fate nel ’66, diretto dai registi Mario Monicelli, Mauro Bolognini, Antonio Pietrangeli, Luciano Salce. In questo periodo, l’attrice è attiva anche a Hollywood.

Da Hollywood a C’era una volta il West
All’apice della carriera, nel ’64, Cardinale viene richiesta negli Stati Uniti da Blake Edwars, il re della commedia americana, che le affida la parte della principessa in La Pantera Rosa. Ricordiamo poi Il circo e la sua grande avventura, diretto nel ’64 da Henry Hathaway e I professionisti del ’66, diretto da Richard Broos a cui va l’Oscar al miglior regista. Nel ’66 la casa editrice Longanesi pubblica, anche, il volume Cara Claudia…lettere dei fans alla Cardinale. L’attrice è infatti popolarissima. Leone, nel ’68, la vuole per C’era una volta il West. Il film viene incluso nel 2009 nel National Film Registry dalla Biblioteca del Congresso per essere “culturalmente, storicamente o esteticamente” significativo.

È poi protagonista della commedia d’ambientazione brasiliana Una rosa per tutti di Franco Rossi. Affianca Tony Curtis, Robert Webber e Sharon Tate in Piano, piano, non t’agitare, nel ’67. Lavora per la seconda e ultima volta, nel ’68, con l’amico Rock Hudson in Ruba al prossimo tuo di Francesco Maselli. Sin da ragazzina, Cardinale nutre una grande stima per Brigitte Bardot. Bardot ha soltanto 4 anni più dell’attrice e nel ’71 girano insieme il film Le pistolere, diretto da Christian-Jacque.

Claudia Cardinale. Gli anni ’70, l’amore sia professionale che nella vita per Pasquale Squitieri
Un cult dell’attrice resta anche Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata. È un film del ’71 diretto da Luigi Zampa ed interpretato da Cardinale e Alberto Sordi. È un film che parla ironicamente dell’emigrazione italiana e dei matrimoni combinati per procura. Cardinale interpreta Carmela una ex prostituta bella ma analfabeta che vuole rifarsi una vita in Australia con l’affascinante e ricco Amedeo, che in realtà si rivela il goffo, imbruttito, ma tenero e di animo buono Alberto Sordi.
Nel ’73 gira con Bolognini Libera, amore mio. Nel ’74, è ancora con Visconti, pur segnato da un ictus, in Gruppo di Famiglia in un interno.
Il sodalizio con Squitieri
A 36 anni, lavora per la prima volta con il regista emergente Pasquale Squitieri, di cui si innamora perdutamente, nel film I guappi. Questa relazione pone fine alla collaborazione e al matrimonio con Cristaldi. La Vides di Cristaldi la lascia con un grosso debito nei confronti del fisco, inoltre, le crea attorno il vuoto nell’ambiente cinematografico. L’attrice si ritrova in difficoltà economica, ma inizia la sua felice relazione con Squitieri da lei ancora definito più volte l’unico vero amore della sua vita. Anche se la relazione terminerà, Squitieri si legherà a un’altra donna nel 2003, il sodalizio artistico continuerà. La coppia ha una figlia Claudine.

Il cinema con Squitieri
A causa del rapporto con Squitieri l’attrice rimane infatti ferma per quasi due anni. Zeffirelli la chiama poi in Gesù di Nazareth televisivo. Negli anni seguenti lavora sempre con Squitieri, nel ’77 in Corleone con Giuliano Gemma e in Il prefetto di ferro, tratto dal saggio storico di Arrigo Petacco.
Diretta da Squitieri, Claudia dimostra la sua capacità anche nel drammatico nel film L’arma, ’78, con Stefano Satta Flores. Nel ’79, viene diretta dal regista greco George P. Cosmatos in Amici e Nemici, ambientato durante la seconda guerra mondiale. Negli anni ’80 arrivano due film importanti: La pelle, ’81, di Liliana Cavani che le vale un secondo Nastro d’argento e Fitzcarraldo dell’82, con Klaus Kinski, girato nella foresta amazzonica. Scritto e diretto da Werner Herzog viene presentato al 35° Festival di Cannes, dove vince il premio per la miglior regia. Alla Mostra del Cinema di Venezia, l’attrice vince il Premio Pasinetti e il suo terzo Nastro d’Argento per Claretta del ’84, diretta sempre da Squitieri.

Gli anni ’80 e ’90
Nel periodo ’80 – ’90, Cardinale gira film di circuito: La donna delle meraviglie di Alberto Bevilacqua, L’estate prossima di Nadine Trintignant e Un uomo innamorato di Diane Kurys. Recita nell’Enrico IV di Marco Bellocchio, nel ’84, in La storia di Comencini, nel ’86, dove viene invecchiata, da copione.
In questi anni preferisce trasferirsi in Francia, dove lavora ininterrottamente, fra gli altri, ricordiamo: La rivoluzione francese, nel ’89. Riceve il Globo d’oro e una Nomination come attrice protagonista per il film del 1990 Atto di dolore, sempre di Squitieri. Ancora nel 1990 la Cardinale è protagonista di La battaglia dei tre tamburi di fuoco, considerato il primo kolossal marocchino. La regia è di Souheil Ben-Barka.

Seguono, nel ’92, Mayrig e Quella strada chiamata paradiso, diretti da Henri Verneuil, film che trattano il genocidio armeno. L’attrice si impegna anche in produzioni televisive. Nel ’97 prende parte a Deserto di fuoco, con la regia di Enzo G.Catellari. Nel ’98 e ’99 collabora ancora con Squitieri, interpretando Costanza d’Aragona nel lungo Stupor mundi e Assunta nel lungo Li chiamarono briganti.
Claudia Cardinale e la passione per il teatro
Sessantenne, l’attrice debutta a teatro, convinta da Squitieri, e nel 2000 recita la commedia La venexiana, adattata da René de Ceccatty, diretta da Maurizio Scaparrro e rappresentata al Teatro Rond-Point di Parigi. Nel 2002 e 2003 recita Pirandello in Come tu mi vuoi, messo in scena da Squitieri. Nel 2005 recita in Doux oiseaux de jeunesse di Tennessee Williams, regia di Phipippe Adrien e nel 2007 in Lo zoo di vetro, sempre di William diretto da Andrea Liberovici.
Cardinale si impegna a teatro senza abbandonare il cinema, nel 2002 interpreta And now…Ladies & Gentlement del maestro Claude Lelouch. Nel 2012 Manoel de Oliveira la richiede in Gebo e l’ombra e Fernando Trueba in El artista y la modelo. Interpreta una viscontessa nel film in costume Effie Gray – Storia di uno scandalo, mentre è la zia Rosa nella produzione italiana di Rudy Valentino – Divo dei divi.

È protagonista in Tutte le strade portano a Roma e recita in una parentesi televisiva con Il bello delle donne…alcuni anni dopo. Dopo la scomparsa di Squitieri, avvenuta nel 2017, porta in scena La strana coppia, con la regia di Antonio Mastellone.
Antidiva pluripremiata
Claudia Cardinale ha sempre vissuto il suo ruolo d’attrice molto serenamente, senza mai sentirsi diva o divina. Lavorare per la recitazione è stata una scelta forse obbligata dagli eventi, ma che oltre ai tanti premi vinti, le ha fatto meritare nel ’93 un Leone d’oro alla carriera, nel ’97 un David di Donatello sempre alla carriera. All’estero ricordiamo un Orso d’oro alla carriera, 2002, e nel 2011 la Palma d’oro alla carriera. Nel 2000 le viene conferito il Nastro d’Argento europeo e nel 2014 il Globo d’oro alla carriera in Italia.

Ricordiamo anche che nel 2000 Cardinale è stata nominata Ambasciatrice dell’UNESCO. È sostenitrice della causa dei diritti delle donne ed è madrina di un’associazione per la lotta contro l’AIDS. L’attrice è oggi sempre attiva, anche nel sociale.
Di Lucilla Continenza e Judith Maffeis Sala