LEONARDO. LE OPERE. Il docu-film arriva nelle sale italiane

Con il docu-film LEONARDO. LE OPERE la Nexo Digital offre il suo contributo alle celebrazioni del 500° anniversario della scomparsa dell’artista italiano, uno dei più grandi geni dell’umanità. Per questo importante anniversario il calendario di mostre, eventi, in ogni espressione, è stato infatti fittissimo. Il docufilm Leonardo. Le opere sarà nelle sale cinematografiche solo nei giorni 13, 14, 15 gennaio.
Il docu-film: Leonardo. Le opere
Leonardo, uomo d’ingegno e talento universale, nasce ad Anchiano, frazione di Vinci, (Firenze), il 15 aprile 1452, da una relazione illegittima tra il giovane notaio Piero da Vinci e Caterina, donna d’estrazione sociale modesta. Piero da Vinci non sposa Caterina ma avrà cura del figlio. Nel docu-film, che ha una durata di 102 minuti, lo spettatore viene informato di questo dettaglio, ma soprattutto dell’iniziazione all’arte, avvenuta nella bottega dell’artista Andrea del Verrocchio, (Il Verrocchio), dove Leonardo rimane otto anni e dove impara il mestiere.
La bottega
La bottega aveva un’attività multidisciplinare: dalla pittura alle varie tecniche scultoree. Soprattutto veniva stimolata la pratica del disegno. Gli allievi apprendevano anche nozioni di carpenteria, meccanica, ingegneria e architettura.
Poco più che ventenne, il giovane artista si avvicina poi al mondo della scienza con la frequentazione dell’anziano geografo e astronomo Paolo dal Pozzo Toscanelli. Ha così modo di approfondire l’anatomia, assistendo alla dissezione dei cadaveri nelle camere mortuarie degli “ospedali”, ma studia anche fisica e meccanica con esperimenti diretti.
Nel 1470 Leonardo esegue Il Battesimo di Cristo, quando ancora è nella Bottega del Verrocchio. Il 5 agosto 1473, Leonardo data il Paesaggio con fiume, oggi al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi di Firenze. Caratteristica costante nei dipinti di Leonardo è la meticolosa descrizione dei dettagli nei paesaggi. È accuratissima e minuziosa l’attenzione degli elementi vegetali, degli arbusti, delle piante, degli animali, dei corpi umani, in particolare quelli maschili, con il preciso dettaglio delle misure per i muscoli, e tutta la conformazione. Questa sua vocazione al realismo e alla sua rappresentazione fanno di Leonardo un grande artista, soprattutto nell’arte pittorica, che lui ritiene superiore alla scultura.

Opere e vita di un curioso geniale
Tra le opere mostrate nel docu-film ricordiamo: la Gioconda, l’ultima cena, la Dama con l’ermellino, Ginevra de’ Benci, la Madonna Benois, la Madonna Litta, la Vergine delle rocce, il Salvator Mundi, la Sala delle Assi, l’Adorazione dei Magi (recentemente restaurata), la Madonna dei Fusi. Il docu-film, diretto da Phil Grabsky presenta i dipinti di Leonardo in visione Ultra HD. Le opere vengono analizzate in profondità, con la consulenza di importanti critici d’arte, restauratori e curatori.

Leonardo: Ritratto di donna
Le prime opere indipendenti di Leonardo sono datate tra il 1469 e il 1474. Tra il 1474 e 1478 risale poi l’esecuzione del Ritratto di donna, identificata con Ginevra de’ Benci. Si tratta della figlia di un importante mercante fiorentino. Questo fa supporre che l’artista, in quel periodo, viva grazie alle commissioni da parte della ricca borghesia fiorentina. Il dipinto di Ginevra de’ Benci (conservato nella National Gallery of Art di Washington) è un chiarissimo esempio della grande arte di Leonardo nel dipingere in primo piano la figura femminile. Caratteristiche sono: la luminosità della pelle del volto, la preziosità dell’abito e lo sfondo con il paesaggio vegetale.

Salvator Mundi e Anonimo Gaddiano
Il dipinto a olio Salvator Mundi, datato 1499, è stato oggetto di studio di un team di ricercatori, guidati da Marco Liang, dell’università della California di Irvine. Secondo lo studio la sfera di vetro che Cristo tiene nella sua mano sinistra avrebbe delle proprietà ottiche perché cava e pertanto non riflette la luce. Questa analisi porta a pensare che Leonardo avesse anche compreso le proprietà ottiche delle sfere cave.
Anonimo Gaddiano scrive che l’artista, all’età di trent’anni, viene inviato da Lorenzo il Magnifico a Milano alla corte degli Sforza per mostrare la sua capacità di musicista. Leonardo ricostruisce infatti anche uno strumento musicale, la lira, tra i tanti che poi costruirà o lascerà a bozzetto (come l’ingegnoso organo continuo).
Leonardo: alla corte milanese degli Sforza
Leonardo presenta a Milano una “lettera d’impiego” in cui descrive innanzitutto i suoi progetti di ingegneristica, di apparati militari, di opere idrauliche, di architettura, di pittura e scultura di cui occuparsi in tempo di pace. Ludovico il Moro offre a Leonardo per 18 anni considerazione, stabilità economica e possibilità di esprimersi in ogni campo desideri.
La prima commissione che Leonardo ottiene a Milano è però la Vergine delle Rocce da parte della Confraternita dell’Immacolata Concezione. Oggi il dipinto si trova al Louvre.

Una diatriba fra la Confraternita e Leonardo si trascinerà per molti anni. Di questo soggetto l’artista ne crea poi una seconda versione, oggi conservata alla National Gallery di Londra.
Nei primi mesi del 1489, il maestro si occupa delle decorazioni nel Castello Sforzesco per le nozze di Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella d’Aragona, nel 1491 invece per quelle di Annamaria Sforza e Alfonso I d’Este e per quelle di Ludovico il Moro. Ancora nel 1494, Leonardo riceve una nuova commissione legata al Convento di Santa Maria delle Grazie, l’Ultima Cena, in cui l’artista si rifà a tutti gli studi da lui compiuti in quegli anni, realizzando un capolavoro indiscusso.
A causa dell’occupazione dei francesi di Milano, nel 1499, Leonardo lascia la città e la corte degli Sforza vivendo e lavorando in diverse città (Venezia, Mantova, Firenze, Roma). Nel 1503/1504 l’artista realizza la Gioconda che è considerata una delle opere pittoriche più famose al mondo, forse su commissione del marito di una dama fiorentina.

Gli ultimi anni
Nel 1506 l’artista torna a Milano, dove è ospite del governatore francese Charles d’Amboise. Resta nella città meneghina fino al 1914, 3 anni dopo la morte del suo mecenate. Milano torna in mano agli Sforza, e Leonardo si sposta a Roma, dove resta fino al 1517.
Il nuovo re di Francia Francesco I, che ne apprezza l’alto talento, lo invita alla sua corte e gli mette a disposizione il Castello di Clos Lucé ad Amboise. Leonardo rimane in Francia, dove dopo tre anni, muore all’età di 67 anni. La leggenda racconta che Francesco I alla notizia della scomparsa, si lascia andare ad un pianto sconsolato. Ricordiamo che nel 1515, l’artista disegna il celebre Autoritratto, dove cerca di proporsi come in una fotografia perfetta, evidenziando le rughe e l’età che avanza.

Nel docu-film tra i vari interventi degli importanti critici, ricordiamo anche quelli di Luke Syson – Direttore del Fitzwilliam Museum di Cambridge; Martin Kemp – Professore Emerito al Trinity College di Oxford; Larry Keith – Direttore del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo; Andrzej Betlej – Direttore Museo Nazionale, Cracovia; Tim Marlow – Storico dell’arte e Direttore Artistico della Royal Academy of Arts di Londra.
Di Judith Maffeis Sala
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