GOLDEN GLOBE 2020. Denuncia verso le guerre e il dramma australiano

GOLDEN GLOBE 2020. Al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, Los Angeles (California), nella serata e nella notte di domenica 5 gennaio, si è svolta la 77° edizione dei Golden Globe. Sarebbe dovuta essere una grande festa, ma i fatti dell’Iran e dell’Australia sono stati spunto per appelli di pace e di maggior attenzione verso l’ambiente. Nonostante ci fosse una iniziale richiesta del presentatore di non fare commenti politici, i Big di Hollywood hanno voluto (giustamente) dire la loro.
I Golden Globe vengono assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, composta da giornalisti professionisti, che non lavorano negli Stati Uniti, ma che sono voce dell’industria del cinema statunitense.

A differenza degli Oscar, i Golden Globe non rappresentano i cosiddetti premi tecnici, anche se c’è spesso corrispondenza tra i vincitori dei due riconoscimenti. Premiano sia cinema che le serie TV, facendo una distinzione fra film, serie e miniserie di genere drammatico o commedie. Per il Golden Globe 2020 sono stai assegnati anche due Premi alla carriera meritatissimi: a Elle De Generes e a Tom Hanks. Trasmesse in diretta dalla rete statunitense NBC, le candidature erano già state annunciate il 9 dicembre 2019 su Entertainment Weekly.

I premi per il Cinema e le Serie
Sono stati assegnati 14 premi per il cinema, 11 per la televisione, più i 2 premi onorari. Ricky Gervais, attore e comico, per la quinta volta, e probabilmente l’ultima, come da lui annunciato, ha condotto la serata.
Premi per il Cinema
1917, di Sam Mendes, ha ricevuto il Golden sia per il film che per la miglior regia, il premio più prestigioso. Il regista ha dedicato il Golden al nonno che a 17 anni si arruolò nella prima guerra mondiale e auspicando che una Grande guerra, a cui il film è ispirato, non accada mai più. Mendes è il regista del pluri-premiato American Beauty (1999). 1917 sarà nelle sale italiane dal 23 gennaio 2020.

Il Golden per il migliore Film Commedia o musicale è andato invece a C’era una volta a…Hollywood, Once upon a time Hollywood, di Quentin Tarantino. Tarantino ha ottenuto anche la statuetta come Miglior sceneggiatura e Miglior attore non protagonista: Brad Pitt. Durante il suo discorso di ringraziamento, il regista ha espresso il desiderio di volersi dedicare maggiormente alla scrittura. Pitt ha ringraziato Leonardo DiCaprio e gli altri grandi attori che agli inizi della sua carriera considerava dei miti e anche Tarantino, l’uomo, il mito, la leggenda. Il ruolo per il quale Brad è stato premiato è quello dello stuntman Cliff Booth, l’amico e controfigura di Rick Dalton (Leonardo DiCaprio) protagonista del film.

La statuetta come miglior attore in un film drammatico è andata come prevedibile a Joaquin Phoenix, per lo strepitoso ruolo in Joker, di Todd Phillips. L’attore, dopo i dovuti ringraziamenti, ha voluto ricordare i disastrosi incendi in Australia, che stanno divorando un intero continente, ringraziando coloro che danno un contributo rischiando la vita e facendo appello a chi aiuterà gli australiani.

Taron Egerton si è guadagnato invece il Golden come migliore attore di un film commedia o musicale, per Rocketman. L’attore gallese ha interpretato l’incredibile vita e carriera di Elton John. Diretto da Dexter Fletcher, il film ha ricevuto la statuetta anche come Miglior Canzone (I’m Gonna) Love me again, cantata da Elton Jonh e Ergeton. La canzone è tratta dalla colonna sonora di Rocketman, che contiene 22 brani, tra cui le canzone più famose di Elton John.
Premio come miglior attrice in un film drammatico è stato vinto, come prevedibile da Renée Zellweger, per Judy. L’attrice ha fatto rivivere Judy Garland, ricordandola, tra vittorie e fallimenti e dandone un interpretazione convincente e molto umana. Zellweger come Phoenix sono in odore di Oscar.

Awkwafina si è guadagnata il Golden come migliore attrice di un film commedia o musicale, per The Farewell. Pseudonimo di Nora Lum, Awkwafina è una rapper-attrice. È la prima asiatica premiata con il Golden come migliore attrice protagonista. Il premio come migliore attrice non protagonista è stato assegnato invece a Laura Dern per il toccante Storia di un matrimonio. Laura Dern è figlia d’arte, i suoi genitori, Bruce Dern e Diane Ladd sono entrambi attori. Laura e Diane rappresentano la prima e unica coppia di madre e figlia ad essere nominata all’Oscar per lo stesso film (Rosa scompiglio e i suoi amanti)

Miglior film straniero, film d’animazione e migliore colonna sonora
Parasite, regia di Bong Joon-ho ha vinto il Golden come miglior film straniero. Il film toccante sulla differenza di classe sociale e sull’arte di arraggiarsi mostra uno spaccato veritiero e triste delle disuguaglianze della società contemporanea. È la storia di un’ingegnosa famiglia che vive in un seminterrato e della sua difficile interazione con quella di un ricco industriale.

La stuetta al migliore film d’animazione è andata poi a Missing link, regia di Chris Butler. Missing link è il nuovo film Laika in stop-motion che tratta in maniera inaspettata il mito dell’anello mancante tra uomo e scimmia e lo fa con ironia, divertimento, azione ed avventura.
Per la prima volta una donna si è aggiudicata il Golden Globe per la migliore colonna sonora originale. È Hildur Gudnadottir per Joker. Gudnadottir è violoncellista, compositrice islandese che ha appunto composto la colonna sonora di Joker, film tragico e straziante: “Nei 17 brani brevi, la musicista non intralcia la potenza estrema delle immagini, ma le accompagna con garbo e pacatezza, utilizzando violoncello ed elettronica”.
Golden Globe: premi per le serie televisive
Menzioniamo i Golden Globe per le serie televisive. Succession ha meritato la statuetta come miglior serie drammatica, ideata da Jesse Armstrong, il protagonista Brian Cox quella di miglior attore. Il Golden per la miglior attrice è andato invece a Olivia Colman per The crown, che narra della vita della Regina Elisabetta Windsor, a capo da decenni di una dinastia, tra guerre e conflitti sia interni che personali.
La serie Fleabag ha meritato un Golden come miglior serie commedia o musicale, mentre il miglior attore protagonista nella stessa categoria è Ramy Youssef, comico di origine egiziana, che ha vinto per il comica Ramy. Phoebe Waller, per Fleabag ha guadagnato il Golden come miglior attrice.

Golden Globe: le miniserie
Chernoby si è aggiudicata il Golden come miglior miniserie, Russel Crowe per The Loudest Voice – Sesso e potere ha vinto come migliore attore. Crowe, australiano, non era presente alla premiazione, visti i problemi dell’Australia, dove vive, da dove ha inviato un messaggio di ringraziamento e di denuncia e richiesta d’aiuto per la situazione climatica.
Anche Michelle Williams, miglior attrice per Fosse/Verdon, ha fatto un discorso politico molto accorato, incitando le donne americane a votare, perchè il voto è l’unico modo democratico per fare sentire la voce degli americani. La percentuale degli americani votanti è purtroppo molto bassa.

Si è aggiudicato il Golden come Miglior attore non protagonista in una miniserie, Stellan Skarsgard per Chernobyl, mentre Patricia Arquette ha vinto la statuetta come miglior attrice non protagonista per The Act.

Anche Arquette ha colto l’occasione per denunciare la guerra e il gesto insensato di Trump in Iraq; e l’importanza del voto elettorale, che è alle porte. Non ha dimenticato di ricordare il dramma dell’Australia.
Di Lucilla Continenza e Judith Maffeis Sala