OLIVIER. il Magnifico Laurence alla corte della Recitazione

“Quando mi viene chiesto qual è il più grande segreto del successo di un attore, rispondo: la sincerità. Una volta che puoi fingerla, puoi ottenere tutto”. Cit. L. Olivier
Laurence Olivier è stato il magnifico, magistrale, interprete inglese shakespeariano e non solo, è considerato uno dei più grandi artisti del secolo scorso. Le opere di Shakespeare, rappresentate in teatro e nel cinema, in forme integrali e come adattamenti hanno nell’attualità la loro caratteristica principale, che l’argomento sia l’amore, il potere o le guerre. Olivier ne è stato uno dei massimi interpreti. L’artista oltre ad essere considerato uno dei più grandi attori delle opere del Bardo, è stato durante la sua lunga carriera anche premiato regista e direttore artistico di teatro, cinema, radio e televisione. Nonostante abbia vissuto per anni negli Stati Uniti, non ha mai abbandonato la sua Inghilterra. Muore infatti nella sua residenza a Steyning, un piccolo paesino inglese di 5000 abitanti, nel 1989, a 82 anni.

Olivier: la carriera di un grande attore poliedrico
Laurence Kerr Olivier, nasce a Dorking (Inghilterra) nel 1907. È l’ultimo di tre fratelli (Sybille e Gerard), figlio di Gerard Kerr Olivier, un pastore anglicano di origine ugonotta e di Agnes Louise Crookenden. Sua madre muore quando il ragazzo ha 13 anni.
Il padre di Olivier è appassionato di teatro, e incoraggia, colui che diventerà un’icona della Grande recitazione, proprio a recitare. A 9 anni, il piccolo Olivier appare infatti per la prima volta in pubblico nella parte di Brutus nel Giulio Cesare di Shakespeare. Da adolescente interpreta poi La bisbetica domata, sempre del Bardo, nel ruolo di Caterina.
Dal 1924, il giovane e bellissimo attore frequenta la Royal Central School of Speech and Drama, mentre nel 1926 entra nella Birmingham Repertory dove resta per due anni. Questa compagnia lo porta anche a Broadway. Con la Birmingham, Olivier interpreta testi a lui contemporanei: Zio Vanja di Cechov e Quality Street di Berrie.

La sua prima interpretazione teatrale importante avviene però nel 1930 in Private Lives (La dolce intimità) di Noel Coward, a cui segue, nel 1935, Romeo e Giulietta di Shakespeare dove si alterna nei ruoli di Romeo e Mercuzio con John Gielgud. Sono interpretazioni che lo portano alla notorietà in Gran Bretagna. Negli anni ’30, Olivier inizia a recitare anche nel cinema e ottiene la sua prima parte in una produzione cinematografica anglo-tedesca intitolata The Temporary Widow e nel drammatico Yellow Tiket, nel 1931, al fianco dello statunitense e celebre Lionel Barrymore. Per la Radio, ricordiamo la lettura di Racconto d’Inverno di Shakespeare, nel 1935.
Il successo a Hollywood e a Broadway
Alla fine degli anni ’30 Olivier è considerato il più grande attore inglese e riceve molti inviti da Hollywood e Broadway. Durante la sua vita lavorerà sia negli Stati Uniti che nella sua amata Inghilterra. Il successo internazionale nel cinema arriva però negli Stati Uniti, grazie alla guida di William Wyler, nel film cult La voce nella tempesta – Wuthering Heights – (1939), un adattamento del romanzo Cime tempestose di Emily Bronte, che gli vale la prima candidatura all’Oscar. Successivamente, nel 1940, interpreta un altro cult Rebecca la prima moglie, noir d’esordio americano del suo connazionale Alfred Hitchock e merita un’altra candidatura.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale l’artista, famosissimo, si arruola volontario e combatte nella RAF. Rientra nel 1944 e viene nominato direttore artistico dell’Old Vic, famoso teatro di Londra, dal 1944 al 1949.
Dal 1944, Olivier inizia a girare sempre negli Stati Uniti la serie di film shakespeariani che lo rendono celebre anche come regista: Enrico V nel 1944, Amleto nel 1948, Riccardo III nel 1955. Shakespeare suggeriva: “Di un uomo fatene mille e createvi un imponente esercito immaginario”. Laurence Olivier con Riccardo III è ricordato infatti per la sua bravura nell’evocare doppiezza, mostruosità, malizia, ma anche l’ironia e l’intelligente perfidia del duca di Gloucester.

La grande fama
I suoi film riscuotono un grandissimo successo e fruttano a Olivier un Oscar speciale per la carriera nel 1947, (Oscar onorario); un Oscar come miglior attore e una nomination come miglior regista per Amleto nel 1949. Olivier è stato il primo ad ottenere l’Oscar come miglior attore diretto da se stesso. Riccardo III è anche uno dei primi film trasmessi in televisione dal prestigioso network statunitense NBC ottenendo un’ottima audience.
Nel 1957 Olivier dirige e interpreta anche Il principe e la ballerina, scegliendo per la parte principale Marilyn Monroe, con cui ha un pessimo rapporto a causa della dipendenza della bionda e sexy attrice a farmaci e alcool.

I film più famosi
Tra i film più noti al grande pubblico ricordiamo l’interpretazione di Olivier nei panni dell’ambiguo Crasso in Spartaco, nel 1960, diretto da Kubrick. Seguono: Gli insospettabili, nel 1972, un thriller di Joseph Mankiewicz, Amore tra le rovine, nel 1975, storia d’amore al fianco di Katherine Hepburn e il cult Il Maratoneta, nel 1976, di John Schlesinger, dove Olivier si trasforma nel fanatico torturatore nazista del maratoneta Dustin Hoffman.

Nel 1978 l’instancabile artista gira I ragazzi venuti dal Brasile, al fianco di Gregory Peck. Nel film veste i panni del diabolico dottor Mengele, diretto da Franklin J. Schaffner. Infine, nel 1981, altro grande successo di Olivier è l’interpretazione di Zeus, nel mitologico, epico, fantastico film, Scontro fra titani, diretto da Desmond Davis, caratterizzato dagli effetti speciali di Ray Harryhausen. Il film riceve ben 6 riconoscimenti al Saturn Award e nel 1982 vince il premio Miglior film – commedia o fantasy Young Artist Awards.
Nel cinema statunitense l’artista inglese collabora anche con registi celebri come il già citato Hitchcock, poi Kubrick, Richardson, Attemborugh, Korda; insieme ad attori già noti e che diventeranno ancor più famosi come Maggie Smith, Micael Caine, Jean Simmons, Tony Curtis, Vanessa Redgrave, Dustin Hoffman, Antonhy Quinn.
Carriera televisiva
La televisione offre a Olivier in età più avanzata le interpretazioni che non riesce più a sostenere sul palco dell’amato teatro. Olivier pone però la condizione di non partecipare alla promozione pubblicitaria di questi lavori televisivi. Per la carriera televisiva l’artista partecipa a film come David Copperfield nel 1969, Wagner nel 1983 con protagonista il conterraneo Richard Burton.

Olivier riscuote successo nel 1973 anche per la versione televisiva del Mercante di Venezia (Shakespeare) in cui interpreta Shylock, diretto da John Sichel. Nel 1976, l’artista in qualità di regista, porta sul piccolo schermo Laurence Olivier presents, rappresentando diversi contemporanei, tra cui, nel 1978, Sabato, Domenica e Lunedì di Eduardo (verso il quale l’artista nutriva grande stima) e come ultimo spettacolo Filumena Marturano. Partecipa anche al Gesù di Nazareth del 1977, con la regia di Franco Zeffirelli diventando Nicodemo. In Re Lear, sempre da Shakespeare, nel 1983 è invece il protagonista, Re Lear appunto.
L’amore tormentato per Vivien Leigh, la bisessualità e la serenità ritrovata
Per quanto riguarda la vita privata, Olivier è ricordato come uno straordinario amante bisessuale, curioso, inquieto e senza pudori. Nel 1930 sposa l’attrice teatrale britannica Jill Esmond, conosciuta recitando nella stessa compagnia. Dall’unione nasce Tarquin, nel 1936.
Olivier e il rapporto di una vita con Vivien Leigh
Nel 1937, il celebre artista durante la lavorazione del film inglese Elisabetta d’Inghilterra, è folgorato dalla collega Vivien Leigh e se ne innamora perdutamente. Olivier chiede ed ottiene il divorzio dalla moglie solo nel 1940. Olivier e Leigh sono i due bellissimi amanti elisabettiani nel film e lo saranno anche nella vita, con un’interminabile e tormentata storia d’amore. Leigh è l’indimenticabile Rossella di Via col Vento.

I celebri artisti si sposano nel 1940, nel ranch di San Ysidro a Santa Barbara in California. I testimoni di nozze sono Katharine Hepburn e Garson Kavin. Divorzieranno vent’anni dopo, nel 1960, anche a causa della malattia mentale di lei (il bipolarismo) che andava peggiorando. Nel 1957, Olivier sostituisce la moglie a teatro con Joan Plowright di 16 anni più giovane di Leigh e 22 più giovane di lui. La nuova attrice inglese diventerà la terza e ultima moglie del grande artista oramai maturo, con cui ha tre figli: Richard nel 1961, Tasmin nel 1963 e Julie Kate nel 1966.

Leigh e Olivier, anche dopo la separazione, si scriveranno lettere con passione e nostalgia, fino alla morte di lei, avvenuta (per tubercolosi) 7 anni dopo il divorzio dal suo sempre amato marito. Questi documenti sono conservati negli archivi del Victoria and Albert Museum. Il Guardian e altri importanti giornali inglesi hanno pubblicato 200 passi dell’amoroso carteggio. L’artista ha avuto molti altri flirt e non solo rivolti a donne. In una biografia dell’attore, scritta da Donald Spoto, fra le altre, si narra di una storia di 10 anni con il comico americano Danny Kaye. Altre fonti parlano anche di relazioni con lo scrittore Noel Coward e il fascinoso Marlon Brando.
Sir Laurence Olivier: onorificenze
Tra i grandi attori del XX secolo, Laurence Olivier detiene il primato d’aver ricevuto prima l’Oscar alla Carriera e poi quello di miglior attore. Tantissimi sono le candidature all’Oscar e i premi importanti: 10 candidature e un Oscar (come già citato per Amleto), 2 Oscar onorari alla carriera, l’ultimo nel 1979.
Nel 1947 Olivier viene nominato dalla regina Elisabetta Knight Bachelor (Cavaliere). Nel 1960 riceve la carica di primo direttore artistico del Royal National Theatre in Gran Bretagna, carica che manterrà sino al 1973, e per questo riceve il titolo di Baronetto. Nel 1970 la regina lo nomina Pari d’Inghilterra e diventa quindi il Barone Olivier di Brighton della contea del Sussex.
Nel 1981 è insignito dell’Order of Merit, un’onorificenza conferita sempre dal sovrano del Regno Unito che si estende anche ai Paesi del Commonwealth. In Francia riceve invece la Legion d’Onore. L’Italia gli conferisce, nel 1988, il Premio Internazionale Antonio Feltrinelli dall’Accademia dei Lincei. Pur essendo nato in Gran Bretagna, l’American Film Institute (AFI) ha inserito Olivier al 15° posto tra le 50 più grandi star della storia del cinema statunitense.

Il saluto del Regno Unito al suo grande attore
Dopo una vita ricca di onori e riconoscimenti il grande artista si spegne nella sua casa a Steyning nel Sussex, nel 1989, a causa di un brutto male. Il Governo inglese concede a Olivier il grande onore di essere tumulato nell’Abbazia di Westmister. È il primo attore a riposare nell’Angolo dei Poeti, accanto a Kipling, Dickens e Henry Irving.
Di Lucilla Continenza e Judith Maffeis Sala