CHAPLIN. Il mito del cinema muto, e non solo

CHAPLIN. Il mito del cinema muto, e non solo
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CHAPLIN (Charlie Chaplin). Oggi parliamo di un mito assoluto del cinema: Chaplin, indimenticabile Charlot e non solo. L’icona del muto e del cinema mondiale nasce il 16 aprile del 1889, a Londra, forse su un carrozzone di un accampamento gitano. Muore nella sua bella residenza a Corsier-Sur-Vevey, in Svizzera, il giorno di Natale del 1977. Artista britannico, di adozione statunitense e poi svizzera, è autore di oltre 90 film ed è tra i più importanti cineasti del secolo scorso (tra i primi 10 più influenti).

Chaplin

Chaplin oltre a essere famoso attore, comico, regista, sceneggiatore, compositore, produttore cinematografico, si cimenta anche come scrittore ed editore. Deve la sua popolarità alle pellicole girate durante l’epoca del cinema muto, grazie ai numerosi  film  e cortometraggi con il suo personaggio Charlot, appunto.

Il poliedrico artista è figlio d’arte. Il padre e la madre, Charles Spencer Chaplin e Hanna Harriette Hill Chaplin (Lily Harley), sono infatti entrambi attori e cantanti di Music- hall. Divorziano quando l’artista è ancora piccolo. Chaplin ha anche un fratello Sidney, di 4 anni più grande, con il quale collaborerà tutta la vita. Il bambino prodigio trascorre un’infanzia di povertà e solitudine dovuta alla separazione dei genitori e all’instabilità emotiva della madre, spesso ricoverata in cliniche psichiatriche. È un’infanzia che condizionerà molto le sue scelte artistiche e i messaggi comunicati dal suo famoso personaggio (e non solo) e che lo avvicinerà a idee progressiste.

Chaplin una vita per il Cinema

Gli esordi

Chaplin debutta infatti già nel 1896, a soli 7 anni, per sostituire la madre malata, sul palcoscenico, cantando una popolare canzone dell epoca. Grazie al miglioramento della  situazione finanziaria, i due fratelli riusciranno, successivamente, a far dimettere la madre dall’ospedale prendendosene cura ( Lily Harley trascorrerà gli ultimi 7 anni di vita in California nella villa donatale dai figli, nella quale  muore nel 1928).

Fra 1906 e il 1909 Chaplin e il fratello lavorano al Circo di Casey con la compagnia di Fred Karno. Il fratello maggiore elabora le pantomime e Chaplin le interpreta. È così che il giovane artista impara l’arte di esprimersi senza parole e diventa, insieme a Stanley Jefferson (Stan Laurel, di Stanlio e Ollio) uno degli attori più apprezzati della compagnia: il primo comico in A Night in an English Music Hall.

Da Londra agli States

Durante una tournée negli States, Chaplin viene notato dal noto produttore Mack Sennet. L’esperto di mimo, nel novembre 1913, a 24 anni, è messo già sotto contratto per la casa cinematografica Keystone e si trasferisce negli Stati Uniti. A 25 anni esordisce con il cortometraggio Charlot Giornalista, ma sarà l’anno successivo che esploderà il grande successo con il cortometraggio IL VAGABONDO. Chaplin passa così alla Mutual films. Il pubblico lo apprezza e lo segue per la grande carica di umanità che emana attraverso le sue storie con il personaggio di Charlot.

Charlot e il grande successo

L’artista con il suo Charlot rappresenta la malinconia, il disincanto della società americana, lo sfruttamento e le disuguaglianze della società moderna. Diventa il simbolo dell’alienazione umana e in particolare delle classi sociali più emarginate nell’era del progresso economico e industriale. Attacca soprattutto il lavoro in catena di montaggio. Indimenticabile è il suo Charlot di Tempi Moderni, dove il protagonista si perde nei meccanismi complessi della catena.

Tempi Moderni: una scena

Nel 1917 Chaplin, a 27 anni, è già un attore che guadagna 600.000 dollari l’anno, una cifra mai vista per un artista dell’epoca. Grazie al contratto con la Mutual  Films Chaplin dispone anche di uno studio personale con staff, una sala per le proiezioni, uffici ed alloggi per gli attori. L’artista recita e dirige quasi cento cortometraggi in cinque anni, e non ha ancora compiuto 30 anni.

La genialità di Chaplin sta nella sua capacità di memorizzare un intero film per poi spiegarlo agli attori sul set mentre lo gira. Nel 1918 passa alla First National grazie al fratello Sydney, suo procuratore, con un ingaggio di un milione di dollari, cachet mai guadagnato prima da un attore. Con alcuni colleghi fonda, nel 1919, la United Artists Corporation e da quel momento in poi si occuperà di tutte le fasi della sua produzione cinematografica.

L’arrivo del Cinema sonoro

Nel 1927 il cinema si arricchisce del sonoro cosa che crea problemi allo scettico Chaplin. Charlot è di fatto costruito solo per il cinema muto. Chaplin decide quindi di proporre per un pò ancora il suo personaggio, fino a quando non si converte al sonoro. Nel 1929, riceve il suo primo Premio Oscar alla Carriera che lo consacra come la prima grande star a vincere il premio (è ancora oggi il più giovane regista che si aggiudica l’Oscar in questa prestigiosa categoria).

Tra i film più famosi e apprezzati ricordiamo: Il Monello del 1921, nel quale recita con un piccolo Jackie Coogan (che sarà lo zio Fester della  Famiglia Addams), La Febbre dell’Oro del 1925, Luci della Città del 1931, Tempi Moderni e Il Grande Dittatore del 1940 (il suo primo sonoro). Il Grande Dittatore, in cui impersona la parodia  di Hitler, influenzerà molto l’opinione pubblica americana restia ad intervenire nel secondo conflitto mondiale. Ricordiamo poi che Chaplin compone anche diverse partiture e canzoni per i suoi film, ritornando al sua prima passione: il canto.

Il Grande Dittatore. Chaplin: Discorso all’umanità

L’accusa di filocomunismo

Nel 1947 con il film Monsieur Verdoux è accusato di filocomunismo e diventa uno dei bersagli della caccia alle streghe (Maccartismo) del senatore Joseph McCarthy. Chaplin ha sempre negato ufficialmente simpatie comuniste, definendosi un semplice umanista, sensibile ai diritti dei più deboli.

Nel 1952 McCarty lo espelle dagli USA per comunismo, notizia che arriva a Chaplin mentre è in viaggio in Europa. Non potendo più rientrare nella sua patria adottiva, decide di stabilirsi in Svizzera, dove vivrà fino alla sua morte. Viene riabilitato dall’opinione pubblica americana solo all’inizio degli anni ’70, quando torna negli States per ritirare un altro Oscar alla carriera

L’anno prima dell’espulsione, gira il suo film d’addio come attore: Luci della ribalta tratto da un suo romanzo, Footlights, mai pubblicato. È il suo ultimo film prodotto a Hollywood, che interpreta insieme ad un altro grande del cinema muto passato al sonoro: Buster Keaton e nel quale debuttano la figlia Geraldine e il figlio Michael. È un film bellissimo, malinconico, dove il protagonista muore sul suo amato palco: una sorta di ultimo “canto del cigno” di Chaplin.

Chaplin
Luci della ribalta: una scena

Nel 1966 gira per l’ultima volta come regista La contessa di Hong Kong, un lungometraggio a colori, nel quale lavora con Marlon Brando e Sophia Loren.

Chaplin e la sua grande famiglia

Chaplin ha avuto diversi matrimoni e 12 figli.

Chaplin e alcuni dei suoi figli

Si sposa per la prima volta nel 1918 (a 29 anni) con Mildred Harris anche lei attrice, ma un anno dopo divorzia. Nel 1924 sposa Lita Grey, di 16 anni, perchè incinta. Hanno due figli, Charles e Sidney (in onore del fratello). Divorziano nel 1926. Chaplin perde la sua casa, il suo studio e versa un milione di dollari di indennizzo alla ex giovane moglie, ma si rialza. Nel 1936 si unisce nuovamente in matrimonio con l’attrice Paulette Goddard. Si lasciano nel 1941. Nel 1943, incontra il grande amore nuovamente in una ragazza, e torna a sposarsi. Si chiama Oona O’Neill, figlia del drammaturgo Eugene O’Neill (premio Nobel e Pulitzer). Lei ha 18 anni e lui 54. Hanno 8 figli: Geraldine, Michael, John, Josephine, Victoria, Eugene, Anthony, Jane, Annette e Christopher.

Restano insieme 34 anni, fino alla morte del grande Charlot.

Di Lucilla Continenza e Patrizia Triulzi

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