GIULIO BOSETTI. L’artista gentiluomo dei grandi classici del teatro mondiale

GIULIO BOSETTI. L’artista gentiluomo dei grandi classici del teatro mondiale
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Senza il teatro saremmo tutti più soli“: è la sincera dichiarazione d’amore di Giulio Bosetti verso il Teatro.

Parliamo di un altro grande della recitazione Giulio Bosetti. L’artista nasce a Bergamo il 26 dicembre 1930 e ci lascia il 24 dicembre del 2009, a Milano. Viene ricordato come l’artista gentiluomo, uno dei più grandi interpreti del teatro italiano. È stato un attore d’impostazione classica, pirandelliano, regista teatrale ed anche impresario, come suo nonno che si era adoperato per la ricostruzione del teatro Donizetti di Bergamo. Nonno Bosetti realizza infatti il progetto nel 1897, per il centenario della nascita di Gaetano Donizetti.

Bosetti

La famiglia Bosetti abita proprio sopra il teatro, (la cucina di casa Bosetti comunica direttamente con la galleria del teatro). Si dice che il piccolo Giulio ai giochi con gli altri bambini preferisca la magia del palcoscenico. Infatti, Bosetti sceglie di frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, a Roma, piuttosto che proseguire con la Facoltà di Scienze Politiche a cui si iscrive.

Bosetti: il debutto a teatro

Nel 1950, Bosetti debutta, interpretando Tonin, uomo d’arme bergamasco, nello spettacolo La Moscheta di Ruzante, al Teatro dell’Università di Padova con la regia di Gianfranco De Bosio. L’anno successivo, arriva la grande occasione e viene scritturato da Strehler per il Piccolo Teatro di Milano.

Bosetti

Negli anni seguenti, l’attore è al Teatro Ruzante di Padova, interprete di Un uomo è un uomo di Bertolt Brecht, L’Albergo dei Poveri di Maxim Gor’kij ed è anche al Teatro Stabile di Genova in Colombe di Jean Anouilh. Nella tournée internazionale della tragedia mitologica Oreste, scritta da Vittorio Alfieri, Bosetti è presente nel ruolo di Pilade.

Durante gli anni ’60 continua la sua carriera teatrale. Nel gennaio del 1960, al Teatro della Cometa di Roma, Bosetti ottiene infatti un fierissimo successo interpretando il ruolo di Costantino, ne Il Gabbiano di Cechov, il capolavoro del Maestro Russo. È un testo malinconico, struggente. In questo periodo, l’artista lavora anche allo Stabile di Trieste e a Torino, interpretando Lelio ne Il bugiardo di Goldoni.

Bosetti con l’elegante recitazione, (efficace e asciutta), si distingue come protagonista di Sicario senza paga e Il re muore di Ionesco. Ammalia poi, con la sua innata eleganza, ne Le mani sporche di Sartre, un testo spigoloso e affascinante, d’impegno civile e politico, in scena nel 1964.

La compagnia teatrale di Bosetti

Il 1964 è un anno importante per l’attore teatrale. l’artista forma infatti la sua prima compagnia con Giulia Lazzarini (attrice di teatro e televisione) debuttando con un grande classico della drammaturgia russa: Le notti bianche, un racconto giovanile di Dostoevskij ambientato a Pietroburgo. È poi anche protagonista de Il seduttore di Diego Fabbri con cui vince il premio per il miglior attore al Festival Internazionale del Teatro di Barcellona.

Bosetti in un’intervista dichiara: “Fondo la mia prima compagnia, sono un’eccezione tra i colleghi della mia generazione, i quali preferiscono attendere le scritture (…) La nostra è una Compagnia ristretta, composta da due soli attori, Giulia Lazzarini ed io, ma con datore luci e macchinista e direttore di scena (…)”.

Bosetti
Giulia Lazzarini e Bosetti

Nel 1967 Sergio D’Osmo lo chiama però a Trieste per dirigere il Teatro Politeama Rossetti, dove vi rimane per cinque anni, interpretando, fra l’altro, Edipo Re di SofocleIl piccolo Eyolf di Isben, Ivanov di Cechov, Nekrassov di Sartre.

In questo periodo (1967-1972), si dedica anche alla regia per la prosa, arrivando sino alla lirica con la Lucia di Lammermoor a Tokyo, nel 1974. Nel 1970 debutta come regista con Zio Vanja di Cechov e l’anno successivo è il protagonista di Don Giovanni di Moliére.

Bosetti e la Cooperativa Teatro Mobile

Bosetti nel 1974 fonda la Cooperativa Teatro Mobile, che dirige sino alla sua morte e con la quale mette in scena tutte le commedie di Pirandello, tra le quali Tutto per bene, scritta da Pirandello  nel 1906. Interpreta magistralmente il personaggio di Martino Lori. Con la Cooperativa di Bosetti, collaborano Gabriele Lavia, Mario Missiroli, Egisto Marcucci, Marco Sciaccaluga.

La lunga direzione del Teatro Carcano di Milano

Dal 1997 fino alla sua dipartita, Bosetti è anche e soprattutto alla guida del Teatro Carcano, teatro storico della città meneghina. Afferma a proposito del Carcano: Abbiamo salvato questo teatro che è il più vecchio di Milano, dopo La Scala, dal diventare un garage. Il palcoscenico del Carcano ha ospitato le prime di Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti; è un pezzo di storia di Milano, di tutti, che stava per sparire“.

L’artista, la sua compagna di una vita, Marina Bonfigli, Sergio Fantoni, Fioravante Cozzaglio, Riccardo Pastorello, Nicoletta Rizzato, Graziano Nevi, Luigi Stippelli e Primo Daoglio si costituiscono in società e grazie al mutuo concesso dalla Banca Popolare di Milano, si lanciano nell’impresa più ardita: consegnare il teatro a chi lo fa.

Teatro Carcano di Milano

Nel 2004 il nuovo direttore, brinda con Milano, con una festa per i due secoli del Carcano, alla riconquista dello spazio storico di Porta Romana con Il  bugiardo di Goldoni. I milanesi ringraziano, gli scrivono centinaia di lettere e un anonimo spedisce persino un assegno di alcune centinaia di euro, per aiutare ad estinguere il mutuo affrontato. Metterà in cartellone classici di Pirandello, Goldoni, Molière, i Greci, Brecht e Inonesco e tanti altri.

Il commento di Andrea Bisicchia

Andrea Bisicchia, direttore del Centro Studi del Teatro Franco Parenti racconta: <<Bosetti era generoso. Quando il Parenti non aveva una sala, ci ospitò lui, con il Sior Todero Brontolon con Eros Pagni. Con le istituzioni milanesi aveva un rapporto privilegiato, perché era il grande Bosetti e perché viveva di teatro”.

Continua Bisicchia: “Bosetti era generoso anche con i giovani. Il Carcano con Bosetti è diventato un piccolo vivaio, anche grazie ad uno degli attori storici della sala, Massimo Loreto, docente all’Accademia dei Filodrammatici, la più antica scuola di teatro di Milano. Non è corretto dire che esistesse una scuola del Carcano, ma Bosetti è stato maestro ogni volta che si provava per una rappresentazione. Amava Milano e organizzava inviti per incontri di confronto culturale. Aveva casa a Roma, la sua compagna era romana, ma lui diceva che Milano aveva bellezze nascoste e desiderava rivedere il Cenacolo”.

Bosetti: gli sceneggiati televisivi e il grande cinema

Oltre ai grandi classici del teatro mondiale, che l’artista ama e conosce perfettamente, Bosetti non disdegna cinema e televisione. Nel 1968 interpreta il film Un amico di Ernesto Guida con il quale vince Il Leone d’argento al Festival di Venezia.

Bosetti
Ernesto Guida

L’artista riprenderà solo dopo vent’anni la collaborazione con Guida per Il segreto dell’uomo solitario, nel 1988, tratto dal romanzo omonimo di Grazia Deledda, in cui recita con Mimsy Farmer.

Gli sceneggiati televisivi

Negli anni ’60 e ’70, l’artista è anche molto attivo negli sceneggiati televisivi, ai tempi molto di moda e seguiti da tanti italiani. Ricordiamo: La Pisana, da Le confessioni di un ottuagenario di Ippolito Nievo, Viaggiatore senza bagaglio, Luisa Sanfelice, Il grande viaggio di Sheriff. E ancora Le tre sorelle di Cechov, I giusti di Camus, Andromaca di Racine, Non te li puoi portare appresso di Kaufman e Hurt, Mulini a vento di Edoardo Anton.

Il pubblico segue assiduamente l’attore anche per Malombra il primo romanzo di Antonio Fogazzaro, scritto nel 1881 e definito da Verga : “una delle più alte e artistiche concezioni romantiche”. È un’indagine nel mondo sentimentale e religioso del protagonista Corrado Silla, interpretato da Bosetti.

L’attore interpreta anche Casanova nello sceneggiato RAI di Pasquale Festa Campanile, Il ritorno di Casanova, nel 1980. L’ormai cinquantenne seduttore, diventato una spia per conto del governo della Serenissima, durante il viaggio verso Venezia conosce la bellissima Marcolina, se ne invaghisce e con uno stratagemma, ottiene dal fidanzato Olivo il consenso a trascorrere una notte di passione con lei.

Il cinema

Per il cinema, oltre a Un amico, l’artista prende parte a Morgan il pirata, L’oro per i Cesari diretti da André de Thoth. Il santo con Maximilian Schell per la regia di Edward Dmytryk. La città prigioniera con David Nigen e Ben Gazzara, Venere imperiale con Gina Lollobrigida, Il  terrorista con Gian Maria Volonté, altri ancora.

Bosetti

La sua più recente apparizione è del 1999, nel film di produzione francese Nag la bombe per la regia di Jean-Louis Milesi.

L’ultimo saluto e l’impegno di Marina Bonfigli come direttrice del Carcano

Malgrado il suo proverbiale, carattere “fumantino”, ai funerali di Bosetti, il 26 dicembre 2009 partecipa moltissima gente. Presenti attori, registi, amici e appassionati di teatro. Milano e soprattutto il Carcano salutano con commozione il loro storico direttore.

L’artista si spegne dopo una lunga malattia. La sua compagna Bonfigli ha confidato che negli ultimi tempi continuava a dirle: “Marina, tu andrai avanti, vero?”.

Marina Bonfigli e Bosetti

Bonfigli si assume quindi la responsabilità della  direzione artistica del Carcano, fino alla sua morte nel 2015, portando in scena uno degli spettacoli simbolo di Bosetti, il pirandelliano Sei personaggi in cerca d’autore. Come ha sempre fatto il suo compagno di vita e lavoro, la dimensione sinistra, onirica, umbratile e inquietante del testo pirandelliano è perfettamente rispettata.

La fortuna dell’essere artista è quella di poter sopravvivere alla sua stessa vita, grazie alla sua arte. L’elegante gentiluomo bergamasco, (discreto, orgoglioso e sensibile) proprio per questo vivrà ancora.

Di Lucilla Continenza e Judith Maffeis Sala

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ildogville.it

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