CETTO C’È SENZADUBBIAMENTE. Albanese torna e diventa Re

CETTO C’È SENZADUBBIAMENTE. Albanese torna e diventa Re
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Cetto è tornato. Parliamo ovviamente di Antonio Albanese e del suo “calabresissimo” Cetto La Qualunque, personaggio amato dal pubblico e che invia messaggi sottili e dà sempre uno spaccato veritiero del nostro termometro politico. Ed ecco che Cetto, in periodo di sovranismo, torna con lo slogan “il pilu è tratto, e questa volta nel ruolo di futuro Re, in CETTO C’È SENZADUBBIAMENTE.

L’Italia sovranista va avanti… indietreggiando di 200 anni

Cetto c’è, senzadubbiamente, l’ultima divertente fatica di Albanese  è nelle sale cinematografiche dal 21 novembre, assente dal grande schermo da 7 anni. Cetto, dopo essere stato nel primo film Sindaco, nel secondo Parlamentare, nel nuovo film potrebbe diventare il nuovo Re borbonico delle due Sicilie.

Cetto c’è, senzadubbiamente: trama

Il film inizia con Cetto biondo, proprietario di diversi ristoranti in Germania, moglie tedesca e padre di una bambina. Conduce una vita da benestante, ma lontana dalla politica. A causa di un evento a cui non può proprio mancare, (gli ultimi giorni di vita della vecchia zia), torna, castano come prima, nella sua tanto amata Calabria.

La trilogia di Albanese, sembra seguire quelli che sono i cambiamenti culturali di tutti questi anni in cui è mancato. In un crescendo di individualismo, Cetto sta per essere incoronato, avendo scoperto di essere figlio illegittimo di un importante principe borbonico.

Cetto c’è, senzadubbiamente. Sceneggiatura “sul pezzo”

È una sceneggiatura “sul pezzo”, visto che oramai i sogni di gloria della democrazia sembrano più lontani nel tempo, del sovrano dai pieni poteri. A chi si sta rivolgendo Albanese? La risposta è intuitiva. La presunta discendenza con tanto di incoronazione napoleonica, è però solo una becera manipolazione. I nobili decaduti hanno bisogno di qualcuno con le caratteristiche di Cetto per avere il consenso del popolo: un uomo mediocre, misogino, rozzo e senza scrupoli. I veri nobili non potrebbero ricoprire quel ruolo perchè troppo raffinati e quindi lontani dalla pancia della gente.

Il film è molto divertente e l’interpretazione di Albanese non delude come sempre, soprattutto nell’ironizzare e esasperare con naturalezza la pochezza umana. Cetto però, scoperto l’inganno, ritrova la morale. È superiore alla manipolazione, non è come tutti.

Albanese è paradossalmente modernissimo, e nel contempo attualissimo nell’indossare trucco e parrucco con tanto di castello borbonico, feste blasonate, abiti reali, scettro e corona. L’attore ci presenta così la nuova Italia, esattamente quella di 200 anni fa. Qui sta l’intuizione di chi ha scritto il soggetto del film, ovvero lo stesso Albanese con Piero Guerra. È un’Italia che ha dentro di sè il tarlo del sovrano, frutto di un retaggio culturale antichissimo.

La trilogia di Albanese

La struttura del lungo è quella del classico comico all’italiana, riprendendo gli altri due film di Albanese, in un proseguimento di meccanismi mentali che vanno a ripetersi peggiorando. Da sfondo fa l’ambientazione che mostra lo sfarzo dei Borboni e la bellezza della Calabria, come l’esasperazione di stereotipi culturali. Le donne calabresi sono vestite infatti a lutto, e recitano ancora il rosario, la moglie tedesca è vendicativa e ha genitori filonazisti (interpretata dalla “ariana”, nei tratti, Caterina Shulha, a cui va una nota di merito).

Sono tutti elementi che dovrebbero essere superati ma che tornano in tempi in cui l’uomo non ha ancora imparato la lezione e ambisce ad essere per l’ennesima volta suddito.

La canzone scelta per il filnale Io sono il re, cantata da Albanese con il rapper Gué Pequeno, molto amato dalle giovani generazioni, sintetizza il messaggio del film.  Recita la Canzone:”io sono il re, Dio salvi me, oppuramente mi salverò da me. Non ci sono scuse e sai perchè: il popolo italiano ha scelto me (…)

Cetto
Albanese e Guè Pequeno: nel video Io sono il Re

Cetto c’è, senzadubbiamente è un film che con leggerezza descrive quello che siamo nel 2019. La domanda sorge spontanea: nel prossimo film Cetto cosa diventerà?

Il lungo si avvale della regia di Giulio Manfredonia. Con Albanese e Shulha recitano Nicola Ragnanese, Gianfelice Imparato, Davide Giordano. È distribuito da Vision Distribution in 538 sale italiane e in pochi giorni ha fatto già ottimi incassi.

Di Lucilla Continenza

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