UN INTERVENTO. L’amicizia (conflittuale) tra un uomo e una donna al Belli di Roma

UN INTERVENTO, di Mike Bartlett, è uno sperttacolo molto originale tradotto da Jacopo Gassmann. È diretto da Fabrizio Arcuri e interpretato da Gabriele Benedetti e Rita Maffei. La rappresentazione è stato presentata, fino al 13 novembre, al Teatro Belli di Roma, all’interno del cartellone della XVII edizione della rassegna Trend- nuove frontiere della scena britannica, a cura di Rodolfo Di Giammarco.

Un intervento. Un uomo e una donna, storia di un’amicizia?
Un uomo e una donna. Due amici. Una ambiente con pochi elementi scenici.
Appoggiato alla parete di sinistra un piccolo impianto stereo e al centro un sipario chiuso (più piccolo del palcoscenico) davanti al quale i due attori, vestiti inizialmente nella stessa maniera, cominciano il loro battibecco riguardo “l’intervento” del titolo.
È l’intervento militare britannico del 2003 durante la guerra in Iraq a far, allo stesso tempo, da cornice e da sfondo a questo rapporto uomo e donna. La loro conversazione dura più di 1 ora e mezza.

È un’amicizia nata in un pub, tipico luogo d’incontro inglese, tra due persone adulte. L’uomo e la donna trovano immediatamente un’alchimia che manterranno forte e potente finché lui non troverà una compagna poco accondiscendente verso di Lei.
Si tratta di un rapporto che appare già incrinato sin dall’inizio della rappresentazione. La causa è della divergenza di opinioni tra i due rispetto all’argomento sopracitato e che scivolerà rapidamente in rimbrotti, rancori, incomprensioni e recriminazioni. È una relazione segnata dall’ affiorante alcolismo della donna e dalla progressiva presa di distanza dell’uomo. L’uomo palesa infatti la volontà sempre più forte di voler vivere serenamente il suo nuovo menàge familiare senza le interferenze di un’amica troppo presente.
Una regia che arriva subito al pubblico
Arcuri è noto per le sue regie immediate, di profonda semplicità, atte a mettere lo spettatore in diretto collegamento con la vicenda narrata. in Un intervento, ancora una volta, crea, con l’ausilio dei due bravi attori, uno spettacolo che arriva immediato a chi sta seduto in platea.
Gli interpreti, abbattendo senza indugio la “quarta parete”, portando con loro nello spazio i cartoncini che li identificano (a lei il cartoncino stile reperto della scientifica con la lettera A, a lui la B) parlano al pubblico cercando a volte complicità, altre conforto, altre ancora un semplice ascolto.

Nel susseguirsi dei quadri che compongono Un intervento, i due protagonisti sembrano rotolare sempre più distanti l’una dall’altro. È un testo scorrevole, recitato con una rilassata tensione che non annoia e non appesantisce, ma, in ogni caso, fideizza.
Le questioni di politica internazionale con annesse tutte le valutazioni morali si inseriscono come i giusti pezzi di un puzzle in un ensamble umano che va sfasciandosi nonostante tra i due personaggi sia evidente un interesse che va oltre la semplice amicizia.
Nota di colore i costumi sempre diversi ad ogni circostanza e che oltre ad essere particolarmente divertenti sono disegnati e fatti calzare al fine di rimarcare una familiarità tra i due. Somiglianza che appare più chiara a chi osserva il loro rapporto piuttosto che a loro stessi. Si procede spediti verso un epilogo forse atteso nel contenuto ma completamente imprevedibile nella forma.
Un intervento è uno spettacolo con più livelli di lettura, dall’individuale al generale e viceversa, che quindi consente le più disparate riflessioni. Permette di non focalizzarsi su un singolo punto, e piuttosto fornisce l’occasione di affrontare svariate discussioni, a seconda della sensibilità di chi le incoraggia.
Di Giuseppe Menzo